Mertens-Napoli, l’arrivederci che non sarà mai addio

Finisce un ciclo, un’epoca, nove anni d’amore nati sotto i meno rosei auspici: ce lo ricordiamo tutti il mitico Eziolino Capuano con la sua predizione del “Mertens farà meno di otto partite da titolare” vero?

Le presenze sfiorano quasi le 500 e i goal sono tantissimi: salito sulle spalle del gigante Diego il buon Dries ne ha regalate di magie. “Napoli quanto ci siamo divertiti…?” chiede nel video che io ho visto una volta sola e mi è bastata per commuovermi e sportivamente maledire chi ha permesso questo scempio di finale alla storia più bella dall’era di Diego.

D.M: Maradona Diego Armando e Mertens Dries, piedi imparagonabili senza commettere sacrilegio ma stesso amore, cuore e grinta.
Diego viveva il ventre di Napoli e Dries nello stesso ci ha ballato, ha bevuto, amato, fatto godere un popolo e goduto dei contorni di Partenope da Palazzo Donn’Anna.
Cosa sarà di questa squadra D.M (inteso come dopo)?

Come si fa a credere alla favola del “solo la maglia” se chi le vende – l’imprenditore che gioca dopo troppo tempo a voler fare il tifoso – non ha a cuore la stessa, tanto da trasformarla in mimetica, gialla, jeansata e altri abomini.
La maglia è azzurra, e lungi dai campanilismi lo è come il mare che bagna Napoli.
Non puoi capirla se non ti fai prendere a schiaffi dal brutto e dal bello. Quando c’erano – e come pesa l’imperfetto – Ciro, Lorenzo e Jose Napoli ha rischiato di tornare tra le grandi, e non solo per bilanci.

Con quella squadra lì, fatta da Benitez e cresciuta da Sarri a pane e cazzimma, ce ne siamo tolti di paccheri da faccia. Eppure non è bastato: a vincere e a convincere l’imprenditore e i suoi valletti che questa squadra avesse bisogno di cuore.

Sono arrivati i tempi bui, gli ammutinamenti e i cambi di allenatori ma Dries c’era. Bastava lui a svegliarci dall’intorpidimento di partite anonime: ha reso straordinaria la serie A anche in momenti di crisi. Con l’arrivo dell’ ammazza capitani Spalletti Luciano, il giocattolo Napoli ha fatto CRACK e s’è capito dalle panchine accumulate dal miglior marcatore della storia azzurra.

Dries Mertens, ormai per tutti CIRO che ha battezzato il suo bambino con lo stesso nome proprio a casa nostra, Napoli è sua. Non sarà mai un addio. Napoli non dimentica o ‘bbuon e o ‘malament: stia attento l’imprenditore, che la Sirena maledice chi gli strappa un figlio e il video di Mertens ci dimostra – o meglio lo fa con chi ancora ne aveva bisogno – che il Napoli Soccer non è la SSCN.

Gabriella Rossi

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