EDITORIALE – Gli occhi del mondo sul San Paolo: che vinca innanzitutto il Calcio!

Sarebbe pleonastico definire questa una partita importante, ancor meno che tutta Napoli sia in fermento per un venerdì sera da leoni. Il San Paolo tornerà ad essere pieno con il pubblico delle “grandi occasioni”, senza però la presenza nel settore ospiti degli juventini. Gara ad alto rischio, ma al contempo di mala organizzazione se ancora una volta viene imposto questo divieto. C’è tanto da fare per riportare il calcio ad una concezione di sport, rivalità ma mai di odio.

Il bello è sicuramente vedere due tifoserie darsi “battaglia” sugli spalti a suon di cori e sfottò (a quello bisognerebbe limitarsi) e in campo 22 giocatori pronti a dare tutto per la maglia. Una visione forse utopica, oggi la violenza verbale e fisica ha spesso il sopravvento sul significato che, invece, bisognerebbe dare ad un big match come questo.
Sarà una sfida che potrebbe aprire scenari diversi in base all’esito finale. Il Napoli avrebbe dalla sua due risultati su tre, con un pareggio che non influenzerebbe la classifica tra le due e, vincendo, addirittura si andrebbe a più sette; una sconfitta degli azzurri potrebbe, al contrario, far vacillare per la prima volta in stagione gli uomini di Sarri, i quali dovrebbero poi sperare in un risultato negativo dell’Inter contro il Chievo. Le prime tre sono tutte lì, basterebbe una partita per cambiare un po’ le carte in tavola, perché non bisogna dimenticarsi, comunque, della squadra di Spalletti. Un campionato avvincente lì in alto, massima attenzione dunque a non inciampare.

Ancora una volta si sfideranno due personalità forti, entrambi toscani, entrambi fedeli al proprio modus pensandi: da un parte c’è Allegri, allenatore pratico, bravo nella tattica e duttile; dall’altra mister Sarri, metodico nello studio e perfezionista.
Molto simili nella serietà e nell’impegno che ci mettono quando fanno il loro lavoro – parlano appunto per loro i numeri – al contempo molto diversi dal punto di vista dialettico e di interpretazione del gioco con l’efficienza che si scontra con l’estetica, lo scopo finale che si scontra con il contenuto. In entrambi i casi, queste due “fazioni” tendono immancabilmente ad incrociarsi in taluni momenti, perché se è giusto vincere giocando anche partite sporche, non si può non apprezzare la bellezza come marchio di fabbrica di un gruppo.

Comunque andrà, domani sera sarà spettacolo puro, uno spot per la serie A in una cornice emozionante. Da qui un incrocio di situazioni importanti ma – ovviamente – non definitive per capire l’andazzo della prima parte di questa stagione. La miglior difesa contro il miglior attacco: fino a qualche mese fa i ruoli erano invertiti, in quanto gli azzurri erano una macchina da gol ma con tante defezioni nel reparto arretrato. La bravura di Sarri è stata proprio nell’inculcare ai più giovani e anche ai veterani una nuova concezione difensiva, con la linea alta e un feeling giugno all’apice.

Un’altra sorpresa saranno le formazioni: nel Napoli con Mario Rui pronto a tornare sugli scudi dopo il forfait di Udine, anche se giustamente gli occhi saranno puntati più sul ritorno di Higuaìn in quello che fu il suo stadio per tre anni. L’anno scorso in Coppa Italia fu protagonista di una doppietta, e tra fischi e polemiche, fu proprio lui a portare avanti nella competizione i bianconeri. Uno scherzo del destino che i napoletani non vorrebbero rivivere, pure se è molto dubbia la sua presenza dal primo minuto per l’operazione subita pochi giorni fa alla mano.
Il fascino dei big match sta anche nei sentimenti: amore, rancore, tradimento. Dunque se da un lato ci sono Totti, Maldini o Hamsik dall’altro bisogna ricordare che è un lavoro non sempre dai finali felici.

Ventiquattro ore alla sfida delle sfide, quindi, per scrivere un’altra pagina di Napoli-Juve. I riflettori del mondo saranno tutti puntati al San Paolo.

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