L’edizione odierna de Il Corriere dello Sport ha fatto il punto sul rendimento casalingo del Napoli. Secondo il quotidiano l’effetto speciale è svanito e l’emozione s’è trasformata in ansia. 26 punti in casa e 34 in trasferta rappresentano lo spartiacque tra una fase e l’altra di una squadra pareva essersi impossessato dei sogni che introducono al delirio di massa. E invece, in un dicembre nerissimo, il Napoli ha scoperto l’allergia al «Maradona», si è dovuto piegare all’Atalanta, poi all’Empoli e infine allo Spezia. Tre domeniche seriamente bestiali, che hanno sottratto punti, leggerezza e quella serenità interiore. Però per togliersi la polvere dalle spalle, il Napoli è riuscito a fare meglio di chiunque in trasferta e a risistemare il suo umore. Mancano nove giornate, cinque partite in casa e quattro fuori. Il calendario, sulla carta, sembra essere un alleato, ma lo era anche tre mesi fa, quando il Napoli frenò bruscamente. Dentro quel «santuario», nel quale cercare di (ri)fare la Storia, arriveranno l’Udinese, la Fiorentina, la Roma, il Sassuolo e il Genoa, ognuno con le proprie ambizioni, qualcuno con tracce di disperazione