Pagelle MN – Allan sugli scudi, Milik cecchino. Difesa in affanno, ma solida

Karnezis 6: Qualche uscita insicura, ma è impegnato poco. Si supera parando un tiro di Luis Alberto, che era comunque in fuorigioco. Non ha colpe sul goal subito.

Hysaj 6.5: Solita prova di solidità per l’albanese: le sue prestazioni sono sempre antiestetiche, ma necessarie. Nel finale sradica palloni dai piedi di Immobile e Milinkovic come se niente fosse. Imprescindibile.

Albiol 6: Gara di personalità, incertezza sul goal (lui e Koulibaly fanno lo stesso movimento, permettendo a Immobile di calciare) ma il leader della difesa è lui e si vede.

Koulibaly 6: Non il miglior Kalidou della stagione, e ci mancherebbe: è il 18 agosto. Dopo i primi minuti di fatica, si riprende e gestisce bene i (pochi) attacchi laziali.

Mario Rui 6: Grande palleggio e ricerca degli attaccanti. Pericoloso quando affonda, crea cross interessanti.

Allan 8: Lotta, sgomita, intercetta palloni, annichilisce Parolo e Badelj con cattiveria inaudita. Quando può, e ha i polmoni per farlo, aiuta Hysaj a marcare Milinkovic e Caceres, abbassandosi non poco. Vero punto di riferimento del centrocampo. Fantastico.

Hamsik 5.5: Il capitano è l’unica nota chiaro-scura della serata: ha grande visione di gioco e tecnica, che gli permettono di essere il regista titolare. Non sa, però, ancora tenere alti i ritmi in fase difensiva, in cui spesso sparisce. (Dal 70′ Diawara 6: meglio di Hamsik in copertura, quasi assente nella creazione del gioco).

Zielinski 6: Il polacco è titolare a sorpresa e spiega il perché. Dribbla, crea superiorità numerica, gioca quasi da attaccante aggiunto. Sbaglia qualche contropiede, ma non è ancora al meglio fisicamente. Può solo migliorare. (Dal 85′ Rog sv).

Callejon 7: Ottima prova per lo spagnolo, che con il solito movimento a tagliare la difesa avversaria fornisce l’assist a Milik per l’essenziale goal del pareggio. Gioca 90 minuti sul lato in cui la Lazio spinge di più, ma lui è sempre presente. Anche in difesa.

Milik 7.5: Un cecchino. Alla prima occasione buona, capitalizza e pareggia i conti. E’ il punto di riferimento offensivo, i compagni lo cercano e lui si entusiasma. Sa far salire la squadra e giocare nello stretto. Numero nove.

Insigne 7: Dopo un’estate tutt’altro che facile, il fantasista napoletano si riprende la scena azzurra, incastonando sotto il sette di Strakosha una perla di rara bellezza. Esce solo per infortunio, che fortunatamente non pare grave. (Dal 76′ Mertens sv: entra negli ultimi minuti, non può essere incisivo come vorrebbe).

Articolo precedenteInsigne: “Ancelotti? Il mister ha portato le sue idee. Ginocchio? Tutto bene”
Articolo successivoAncelotti: “E’ stata una grande emozione ritornare in Italia. La squadra si impegna, ma dobbiamo migliorare”