Luna piena: il Napoli brilla

“Noi siamo quelli che non hanno vinto mai […] C’è la luna piena, ora è tarda sera”

Sin qui il Napoli non aveva vinto mai. Un pareggio e una sconfitta, emozionanti e dolorose allo stesso tempo, ma non sono due vittorie. Con la luna piena e un Maradona vestito a festa il Napoli trova finalmente i tre punti, in Europa League. In campionato il filotto è stra-positivo, ma in Europa qualcosa non era ancora funzionato. Sarà il ‘turnover’ velato che scardinava gli equilibri o la mentalità che veniva a mancare, ma questa sera la sensazione di aver visto il Napoli di Spalletti si è avvertita e come. Forse non subito, in campo non c’erano certo i titolarissimi – se così possiamo definirli – ma le classiche riserve, che di certo dovevano ingranare, la musica cambia però a tarda sera quando in campo scendono i pilastri del Napoli di Spalletti. Prima Fabian e Osimhen, poi è Politano a fare il suo ingresso.

Di colpo i toni cambiano, sono accesi. Politano scucchiaia in mezzo per Insigne che colpisce a botta sicura: è rete assicurata. Poi Osimhen e Politano confezionano una vittoria stra-meritata dal sapore di Champ…ah no, siamo ancora in Europa League, e pure la qualità sembra la stessa. 4 punti nel girone e secondo posto in tasca, ma non basta. Ebbene si, quest’anno conta chiudere da prima, e non per le effimere gerarchie da sorteggio; bensì per la tappa qualificazione dato l’ampliamento delle squadre partecipanti.

“Le stelle in cielo guardano dall’alto, in questo posto resto sono ricercato”

Una stella, anzi forse più di una brillano in cielo, in campo però l’unica cosa che luccica forte è il Napoli. Gli azzurri dopo un primo tempo opaco spingono sull’acceleratore, gas a martello e via verso la porta avversaria. Nel secondo gli uomini di Spalletti completano la metamorfosi dopo i cambi e sembrano fortemente convinti di farcela. Il Legia intanto prova disperatamente il colpaccio e si mette alla ricerca dell’occasione da rete. I bianco verdi provano a a ripartire ma lì dietro il dictat è chiaro e il muro difensivo piazza il divieto d’accesso.

Non c’è ombra di dubbio i tre gol del Napoli sono tre vere e proprie stelle che creano la costellazione più bella della serata. L’asse azzurro è infatti una macchina ben collaudata pronta a dare spettacolo. Fondamentale, soprattutto nell’approccio è stato il grande impatto di Dries Mertens, che con grande sacrificio e abnegazione ha infatti spinto la squadra creando azioni e occasioni da rete, spesso però ben attutite dagli avversari.

“Un altro giorno inizia e il pensiero è svoltare apro insta e lo richiudo”

Una settimana ricca di emozioni, quella di Lorenzo Insigne. Il capitano dopo il rigore sbagliato e le tensioni post Napoli-Torino questa sera si è scrollato tutte le critiche, lette qua e la sui social, prontamente abbandonati a se stesse. Poi il gol e una serenità che finalmente ritorna accesa, e l’aria di rinnovo si fa sempre più intensa. Questo Napoli non può fare a meno di Lorenzo Insigne, non può fare a meno di Lorenzo, non può fare a meno del suo 24. Un gol mozzafiato che fa capire anche ai più scettici – se ancora ne esistono – di che caratura mentale e tecnica sia fatta questo campione.

Un altro giorno inizia e un’altra volta sul tabellino si legge un nome, un cognome e un numero ben preciso: VICTOR OSIMHEN. Vittorio ormai è una costante, una costante fissa che non smette di segnare. D’altronde lo sappiamo, uno come lui poteva e può dare tanto, ma qualcuno preferiva criticare. Poco tecnico, lezioso e forse senza le capacità per fare la punta. Beh si sbagliavano fi grosso, Vittorio segna e continua a farlo brillando, con classe ed eleganza come solo un grande 9 sa fare.

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