Lorenzo, cento di questi giorni

Ci pensa Lorenzo Insigne a risolvere il match contro la Roma e lo fa con un gol importante per la sua carriera, il numero 100.

E allora cento di questi giorni Lorenzo. Cento gol non sono una banalità anche perché sono tutti gol mai banali, come questo centesimo che gli resterà ben impresso nella mente. Non aveva mai segnato alla Roma e questo gol vale anche tanto perché consente al Napoli di vincere sul campo dei giallorossi e portarsi a più cinque sulla Juve e sulle altre, in attesa del derby di Milano. Un primato consolidato e non estemporaneo come molti credevano. Lorenzo è ormai Leader indiscusso di questa squadra e quella fascia di capitano indossata all’uscita di Hamsik ha assunto ancora di più un valore importante per lui, simbolo di Napoli e di questo gruppo che ha le idee ben chiare quest’anno e non vuole lasciare nulla a nessuno. Otto vittorie in altrettante partite. Punteggio pieno e se contiamo la fine dello scorso anno, questo Napoli sa solo vincere da 13 gare. Un’ enormità, quasi oltre l’immaginario del piú ottimista dei tifosi. Napoli che in trasferta è ormai un rullo compressore e in campionato è un anno che non lascia i tre punti agli avversari. Altro record che oggi Insigne si porta nel suo giorno centenario. Ventura probabilmente dopo questa ennesima prestazione del numero 24 azzurro, nel sistema perfetto del Napoli e nella posizione che più predilige (non certo quella di terzino), avrà forse capito che deve adattare la Nazionale a Lorenzo e non certo il viceversa. Ma il Mondiale per Lorenzo è ancora lontano e passerà per il preliminare di metà Novembre ma prima di tutto adesso per lui viene il suo Napoli.

E pensare che tutto iniziò in Lega Pro nel 2010 per Lorenzo Insigne con i primi gol con la maglia del Foggia del suo mentore Zdenek Zeman per poi passare da Pescara, sempre con il maestro Boemo e in coppia con quel Ciro Immobile, suo grande amico e compagno di Nazionale, che oggi gli ha fatto un grande regalo con la sua doppietta alla Juventus. Dopo Benitez che lo ha lanciato senza remore, Sarri ha creduto cecamente in lui dandogli le chiavi di questo Napoli e Lorenzo da bambino prodigio si è trasformato in un campione affermato che ora vuole salire alla ribalta riportando a Napoli un tricolore che manca da 28 anni e magari, chissà, rendere la sua 24 una maglia e un numero storico di fianco alla 10 del Dies.

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