Schillaci: “Gabbiadini sarà il futuro del calcio italiano. Scudetto? Ecco cosa manca…”

Cosa fa oggi Totò Schillaci, l’eroe delle notti magiche italiane? «Gestisco una scuola calcio a Palermo. Come osservatore giro l’ Italia tutte le settimane e il mondo quando mi capita. Come sta l’ Italia? Non siamo più la terra promessa. Tante nazioni ci hanno superato e oggi effettivamente propongono campionati superiori. Abbiamo finito i soldi».

Colpa di chi o di cosa?
«Abbiamo smarrito l’identità e perso di vista le nostre scuole.Avevamo i migliori portieri, ora li prendiamo all’ estero. Stesso discorso per i difensori e i centrocampisti».

Allora ha ragione Sacchi: troppi extracomunitari?
«Credo che lui volesse dire troppi stranieri. Sono d’ accordo: ben vengano quelli che fanno la differenza ma quanti cambiano veramente il volto di una squadra? Bisogna porre un limite altrimenti i troppi stranieri uccideranno i nostri vivai e la Nazionale».

Gabbiadini e Zaza, domani è la loro serata al San Paolo.
«Ragazzi molto interessanti, due potenziali campioni che finalmente possono esprimere il proprio valore. Perché il problema dei nostri giovani è tutto qui».

Ci sono talenti inespressi che non riescono ad affermarsi?
«Fenomeni in erba non mancano ma giocano poco: onore a chi ha avuto fiducia e dato spazio a questi due».

Zaza è esploso alla grande e ha già conquistato la Nazionale.
«Non lo conoscevo, l’ ho scoperto un anno fa. Maturare in squadre di provincia è il segreto per valorizzare i giovani. Zaza nel Sassuolo ha trovato l’ ambiente perfetto per crescere e affermarsi».

Gabbiadini è stato il grande colpo di De Laurentiis.
«Si è fatto apprezzare alla Sampdoria e ora nel Napoli si sta affermando prepotentemente, quattro reti in quattro partite confermano la mia tesi: giocare fa diventare più forti, la panchina è l’ anticamera del dimenticatoio».

Zaza e Gabbiadini sono il futuro della Nazionale?
«Dopo il fallimento del Mondiale occorreva voltare pagina definitivamente. Sono facce pulite, vanno coltivati nel nostro orticello, è con elementi simili che bisogna costruire la nuova Italia. Credo che Conte l’ abbia capito».

Intanto si sfideranno al San Paolo.
«Hanno una grande caratteristica in comune: vedono la porta. Zaza è più attaccante nel senso tradizionale della parola, Gabbiadini è la punta moderna, più trequartista e rifinitore, meglio impostato sulla fase difensiva. Benitez è l’ allenatore ideale per continuare a progredire».

Non ci sono più i bomber d’ area?
«No, l’ ultimo è Toni. Adesso tutti fanno la zona e molte squadre giocano senza centravanti o con il “falso nueve”: oggi si dice così, no?».

La classifica cannonieri del campionato italiano parla argentino
«Purtroppo è così, gli attaccanti sudamericani vanno di moda perché sono superiori. Speriamo che i nostri facciano strada in fretta».

Gabbiadini sempre in campo con Higuain?
«È una coppia interessante, che s’ è trovata subito a occhi chiusi. Gonzalo è più centravanti, l’ altro lo supporta dalla trequarti e parte da lontano, da posizione esterna è perfetto».

I loro gol per il secondo posto o per l’ Europa?
«Il Napoli fa gioco, quando è in giornata diverte, è di livello europeo. La Roma è in calo e bisogna approfittarne, può finire secondo e arrivare in finale di Coppa, non vedo tante formazioni superiori agli azzurri».

A Benitez manca la continuità, però.
«Già, questa è la vera lacuna.Manca equilibrio tra la fase difensiva e quella offensiva. Quando la troverà, Rafa vincerà finalmente lo scudetto».

Fonte: Il Mattino

Articolo precedenteZampagna: “Che sfida, quella di lunedì, con il Sassuolo. Il Napoli deve fare molta attenzione, vi spiego perchè…”
Articolo successivoQui Castel Volturno, ieri Higuain assente giustificato. Ecco il motivo…