Italia-no, cosa aspetti a cambiare? Ritroviamo l’amore per gli azzurri

La Nazionale Italiana ha scritto una nuova pagina di degrado dopo la mancata qualificazione a Russia 2018 targata Ventura, cambiano gli interpreti ma non il finale il 24 marzo 2022. Adesso che si fa? Quotidiani sono i collegamenti da Coverciano per indagare l’umore degli azzurri e le sensazioni sul futuro della nostra guida tecnica.

Proprio Roberto Mancini ha parlato in conferenza stampa per presentare la tanto inattesa sfida alla Turchia, il c.t. ha discusso i punti chiave da esaminare per riportare in alto il nostro calcio, dall’inserimento giovanile alle riforme più ampie. Una cosa però appare certa: l’ex Inter non si arrenderà adesso.

Al termine del match con la Macedonia il web e i salotti del calcio hanno lanciato diverse candidature per sostituirlo ma, se pretendiamo riforme e cambiamenti, le dimissioni sarebbero un grosso errore. Il peccato originale del calcio italiano prevede sempre lo stesso copione, ovvero far pagare il tecnico in momenti di crisi.

I nomi in corsa non scaldano e questo lo sa anche Gravina, impossibile pensare ad un nuovo corso (l’ennesimo) guidato da Andrea Pirlo o Gennaro Gattuso o ancora Fabio Cannavaro. Le leggende azzurre restino intatte nella mente dei tifosi per evitare di distruggere un passato così trionfale. Confermare Mancini è il vero primo passo verso la vittoria, la Nazionale avrà tempo di ritrovarsi e le scelte saranno indubbiamente diverse rispetto a quanto visto al Barbera.

Il presidente Gravina ha chiesto più attaccamento e rispetto verso gli azzurri e gli impegni che interrompono il campionato, si intervenga presto sui calendari a questo punto. Si faccia il massimo per garantire una Serie A più competitiva e in grado di accogliere il vero talento, come affermava recentemente Fabio Capello: “Bisogna copiare il modello inglese”. Oltremanica infatti, troviamo giovanissimi già lanciati nelle grandi sfide al cospetto di temibilissimi avversari.

Il calcio non cambia dalla sera alla mattina, al contrario di quanto affermato da Mancini in conferenza, ma confidiamo nella buona fede del c.t. e impareremo da questa esperienza a non stravolgere le carte in tavola. Ogni passo deve essere fatto con intenzioni comuni ma il tempo non va sprecato, dopo questa lezione daremo allora il benvenuto al caro vecchio Nuovo Calcio Italiano.

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