EDITORIALE – Aria da capolista, come non farsi prendere dalle “vertigini”?

Siamo al minuto 94 di Napoli-Inter: cross di Biabiany, testata di Miranda che anticipa la difesa azzurra, miracolo di Reina, palo! Triplice fischio del direttore di gara, tripudio azzurro al San Paolo, Reina in lacrime, consapevole di aver compiuto uno degli interventi più importanti della sua vita. Si, importanti, perché il carrozzone azzurro si pone, dopo venticinque anni, alla testa della carovana. Respirare aria d’alta classifica è una sensazione che mancava molto dalle parti del San Paolo, ed è proprio per questo che il match di domani a Bologna acquisisce grande importanza.

 

Match importante, perché ora al Napoli tocca un’altra dimostrazione di forza, e non a caso Maurizio Sarri ha definito la campagna di Bologna “partita della vita”. Sfidare i rossoblu in un momento di forma come questo non è facile, e tanti chilometri dovrà macinare Faouzi Ghoulam per contenere l’estro di Emanuele Giaccherini, uomo in più della truppa di Donadoni. Ma non è sicuramente questo il motivo che rendono la sfida al Bologna una gara da prendere con le pinze.

 

Come già specificato prima, il Napoli rivede la testa della classifica dopo venticinque anni. Prima c’era una squadra di riferimento, un team da inseguire e superare. Questo step è stato compiuto, e la difficoltà ancora maggiore sarà mantenere questo status per tutta la stagione. Tante sono sicuramente le aspettative e pressioni che gravitano attorno a questo “miracolo” targato Maurizio Sarri. Le squadre “costrette a vincere” che, da sempre, per palmares e storia, hanno nel portare nuovi trofei in bacheca l’obiettivo dichiarato di ogni stagione, conoscono questa sensazione, sanno come gestire le forze ed emozioni, senza farsi danneggiare dalle naturali “vertigini” di chi è primo in graduatoria.

 

A Bologna, quindi, sarà una vera prova del nove. Il Napoli ha inseguito, ha desiderato con umiltà questo traguardo. E ora dovrà laboriosamente comandare, imporsi da degna capolista su un campo non facile, contro una squadra dalle aspettative diverse ma non per questo meno insidiosa. “Potere ai piccoli”, e così è stato. Piccoli fino ad un certo punto, però. Questo Napoli può, infatti, diventare ancora più grande.

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