EDITORIALE- La volpe, l’uva e il nascondino

Allegri

E’ arrivato il giorno di Napoli-Juventus. Dopo dichiarazioni di circostanza, infortuni finti o presentui ecco che sarà il campo a parlare e essere unico giudice.

L’attesa è finita. Tutto pronto per il calcio d’inizio di Napoli-Juventus o meglio del vero calcio al pallone, perchè la gara in modo o in un altro è iniziata già da lunedì scorso. L’infortunio, a questo punto presunto di Higuain, ha tenuto banco per giorni celebrando il “grande assente”. Un gioco al nascondino, per voi vederlo alla fine convocato e quasi certamente titolare questa sera. L’ennesima trovata di Allegri che ha polarizzato l’attenzione sul suo centravanti per farne uno specchietto per le allodole. Come ci aspettavamo, anche le parole del tecnico juventino hanno evidenziato la “guerra psicologica” che la Juventus vuole mettere in pratica. Le assenze in casa bianconera di Howedes, Lichsteiner e Mandzukic, saranno figlie di reali infortuni o dei dissapori trapelati in settimana sul web? Tutto questo non è dato sapersi ma è l’ennesimo gioco al nascondino di chi vuole scaricare la pressione su altri e coprire le proprie ferite affinchè non sanguinino agli occhi dell’avversario.

Ci è sembrato, durante tutto l’arco della settimana, di vivere una della favole di Esopo, quella de “la volpe e l’uva”. Una gara mediaticamente importante come questa etichettata come “allenamento Champions” o “non decisiva”. Allegri, nei panni della volpe, quasi irride il collega Sarri, corvo per l’occasione, minimizzando non solo quanto fatto finora, ovvero un primo posto da imbattuto, ma anche l’obiettivo finale, l’uva, che ha la forma dello scudetto. Troppo furbo Allegri per cercare di vestire i panni di Guardiola, che non gli si addicono. Gli attestati di stima del tecnico spagnolo furono sinceri (anche se lo scopriremo prossima settimana dopo la gara del City in Ucraina), ma quei pochissimi rivolti dal toscanaccio Allegri al suo conterraneo, sono apparsi quanto meno irriverenti. Sarri e tutto il Napoli hanno evitato ogni replica con il solito silenzio stampa pre-gara, per restare concentrati sull’obiettivo di stasera che è quello di continuare a stupire.

La morale di tutta questa storia, che dura da una settimana, è che forse l’esito della gara di questa sera, per il Napoli, non sarà decisivo, ma per la Juventus si. Uscire battuti dal San Paolo sarà per Allegri e i suoi uno smacco che difficilmente l’ambiente bianconero riassorbirà nel breve dopo le tensioni vere o presunte di questa lunga settimana pre-partita. Pochi i dubbi nell’undici azzurro, come al solito, ma un’unica certezza: la maturità. La squadra di Sarri arriva a questo appuntamento con la giusta tensione e con diverse armi in più rispetto alle stagioni precedenti. Armi sia tecniche che psicologiche, perchè questo gruppo non solo sta imparando a gestire la pressione, ma conosce bene anche gli avversari e sia in campo che fuori ha la forza di gestirli. Sarà l’ennesima prova di maturità, un esame ma non ancor auna laurea. Una pagella di primo quadrimestre in attesa della tesi di Laurea a Maggio.

Non resta che mettere la palla al centro e attendere altri novanta lunghissimi minuti per rispondere sul campo alle chiacchiere degli altri e “ripigliarci tutt chell che è o’ nuost”.

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