Fabian, l’intuizione di Ancelotti e il bomber che non t’aspetti

    Come già anticipato nella giornata di ieri e – data l’evidenza dei fatti -non ci sarebbe nemmeno bisogno di rimarcarlo: il Napoli di Carlo Ancelotti ha mille facce, si adegua alle situazioni del momento, fa la partita ma si plasma ad immagine e somiglianza dell’avversaria, a volte inducendo determinati calciatori a ricoprire ruoli per loro meno naturali.

    Oltre al lampante esempio di Maksimovic, altrettanto emblematica è anche la stagione di Fabian Ruiz, centrocampista 22enne prelevato lo scorso anno dal Betis Siviglia per una cifra vicino ai trenta milioni di euro.

    Accolto sotto l’ombra del Vesuvio con l’entusiasmo di chi ha spulciato tutti i video delle sue giocate nella Liga spagnola e si è reso conto del concentrato di tecnica di cui gode, lo spagnolo classe ’96 si è trovato quasi subito a dover fare i conti con un Ancelotti rivoluzionario, in grado di vedere in quel prelibato mancino un valido interprete del suo 4-4-2 a trazione anteriore, andando ad esprimersi non più in mezzo al campo – come ai tempi del Betis – ma sugli esterni.

    Nove presenze per Fabian finora, e nemmeno tutte da titolare, per mettere a segno già tre reti fondamentali.
    La prima in casa dell’Udinese: Verdi si fa male dopo quattro minuti e Fabian viene subito chiamato in causa; lo spagnolo subentra da esterno ed insacca di destro dalla distanza lo 0-1.
    La seconda è un autentico capolavoro, firmato col sinistro stavolta, in un Marassi infernale: pioggia battente, partita sospesa e poi ripresa ma sempre inchiodata tra Genoa e Napoli.
    Fabian riceve una sponda illuminante al limite dell’area ed insacca di sinistro sul secondo palo, regalando agli azzurri la rete del momentaneo pareggio, decisiva per la rimonta partenopea, conclusasi con autogoal di Biraschi.
    La terza, più recente, è maturata in quel di Bergamo dopo pochissimi minuti: ancora passaggio illuminante di Mertens per aprire il campo ad Insigne che in contropiede serve l’ala spagnola sulla corsa e prontamente insacca. Napoli in vantaggio a Bergamo contro l’Atalanta dopo quattro minuti.

    Accolta da qualche perplessità, la scelta di Ancelotti di piazzare sulla fascia un centrocampista tutto estro, visione e tecnica, ha finora abbondantemente ripagato le aspettative.

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