FIORI DI “PRIMAVERA” – Scopriamo Giuseppe Carcatella, il talento azzurro tornato a “casa”

Giuseppe Carcatella nasce a Cercola il 30 gennaio 1997, inizia a dare i suoi primi calci al pallone da piccolissimo nella Europa Massese, trasferendosi poi all’età di 10 anni alla Mariano Keller, scuola che gli darà il “la” per la crescita come calciatore.

Nonostante il fisico minuto, riesce comunque a spiccare grazie alle sue doti balistiche più sviluppate rispetto agli altri ragazzi della sua età: è veloce, sa correre palla al piede e grazie alle sue caratteristiche corporali, combina l’estro con una forte esplosività che stupisce tutti ma proprio tutti.

Ben presto, infatti, viene notato da club importanti quali la Roma, il Genoa, il Chievo e finanche la Juve, con quest’ultima disputerà un grande torneo di prova ma, alla fine, l’esperienza in bianconero si rivelerà una breve parentesi.

La sua struttura fisica è per il giovane Carcatella croce e delizia, perché il talento non manca, ma ciò che non convince gli osservatori delle varie squadre è proprio questo “limite” della sua poca inclinazione a crescere.

Impossibile, al contempo, non voler rischiare di prendere un calciatore del genere, così il Frosinone decise di credere in lui, facendosi seriamente avanti e battendo la concorrenza del Benevento.

Nell’operazione con la Mariano Keller, che porterà l’attaccante a vestire la maglia della “ciociaria“, ci sarà un triplo scambio: Carcatella in cambio di Del Gaudio, Mandragora (quest’ultimo poi finito al Genoa) e Guillari. Insomma, la fiducia del responsabile del settore giovanile Ernesto Salvini nei suoi confronti fu enorme e tale fiducia gli sarà poi ripagata.

Il primo anno fu fantastico, 15 reti e una maturazione personale che permisero al napoletano di essere lanciato negli Allievi sotto età la stagione successiva, con la sicurezza ch altre pretendenti avrebbero bussato alla sua porta. Ad accaparrarselo, infine, sarà la Sampdoria con la formula del diritto di riscatto.

Il destino, però, a volte riserva delle sorprese non sempre positive. Dopo un inizio brillante, un fulmine a ciel sereno gli tolse il sorriso: rottura del crociato, stagione praticamente finita. Una maledizione.

L’anno successivo fa così ritorno al Frosinone che decide di svincolarlo, ma non tutti i mali vengono per nuocere.

Carcatella continua a far gola, nonostante la stagione sfortunata lontano dai campi, così Gianluca Grava, responsabile del settore giovanile, decise di dargli una chance importante nel Napoli, ricominciando da capo un percorso fino all’infortunio perfetto.

Quest’estate si è aggregato alla Primavera di Saurini, realizzando fino ad adesso 9 presenze e 2 reti. La partenza degli azzurri non è stata grandiosa, ma la differenza in campo dell’attaccante azzurro si è notata.

Può giocare trequartista ma anche seconda punta, la sua agilità gli permette di saltare facilmente l’uomo e così battere i pali avversari. Fisicamente e come duttilità ricorda un po’ Sebastian Giovinco.

Uno scugnizzo che è ritornato in patria, una storia bellissima che è appena cominciata. Lui comunque ce l’ha fatta, superando i numerosi ostacoli che la vita gli ha posto. Piccole vittorie che gli serviranno per il futuro, 18 anni e una valigia piena di sogni e con già diverse certezze.

 

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