Agresti: “Il Napoli è messo meglio di tutti. Garcia avrà un compito molto duro”

Stefano Agresti, giornalista de La Gazzetta dello Sport, è intervenuto nel corso della trasmissione Si Gonfia La Rete, in onda su Radio Crc.

“È difficile ripetere i capolavori come quello del Napoli. Però si può costruire una squadra forte rinunciando a giocatori importanti. Forse solo De Laurentiis avrebbe immaginato che il Napoli avrebbe costruito una squadra da scudetto con ottime idee. Devi azzeccare tutto, i giocatori che prendi a costo ridotto, devi azzeccare l’allenatore e prendere i giocatori adatti per il tipo di calcio che quell’allenatore vuole mettere in pratica. Garcia ha un compito molto duro perché arrivare in una squadra che ha appena disputato una stagione importante come quella del Napoli è molto difficile. Devi vincere lo scudetto e arrivare almeno ai quarti di Champions League per fare come il tuo predecessore. Oggi a Napoli dobbiamo concedere a Garcia la possibilità di fare anche qualcosa in meno di Spalletti senza essere così critici nei suoi confronti perché emulare quanto fatto dal toscano è difficilissimo”.

“Il Napoli in questo momento è messo meglio di tutti, ha l’organico completo o quasi. Come ha detto Garcia l’altro giorno alla presentazione, il Napoli ha anche alternative importanti oltre i titolari. L’Inter per esempio ha un solo attaccante che è Lautaro, mentre il Napoli ha tre centravanti fortissimi. Le altre devono inseguire il Napoli e cercare di avvicinarsi con le idee, perché di soldi non ne hanno moltissimi. Il Milan dalla cessione di Tonali un po’ di soldi li avrà, ma deve saperli spendere bene. Dietro ai trionfi del Napoli di quest’ultima stagione c’è una gestione oculata che ha portato al Napoli una stabilità economica. Le tre grandi del nord sono oggi tutte e tre oggettivamente in difficoltà chi per un motivo e chi per un altro. La Roma sta facendo un mercato molto intelligente e molto attento, ma deve anche vendere perché deve arrivare a 30 milioni di introiti entro il 30 giugno. Il Napoli ha un vantaggio, non deve rifare la squadra, deve portare dei ritocchi ad un organico già ricco. Quindi anche senza un dirigente di prima fascia, può portare queste operazioni a termine. Quando hai una società solida e sana con un presidente molto presente e una squadra già completa è più facile gestire una vacanza di uno come Giuntoli”.

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