Il Napoli ha già vinto lo scudetto?

Dalle battute di Mourinho fino ai reali meriti di Spalletti e giocatori

La battuta di José Mourinho alla vigilia di Napoli – Roma

Nella conferenza prepartita di Napoli-Roma, Josè Mourinho come al solito si è sbilanciato con una delle sue battute strategiche: il Napoli ha già vinto lo scudetto”. Nessuno sa fino a che punto il tecnico portoghese credesse effettivamente nelle proprie parole, ma siamo certi che Mourinho abbia preparato a tavolino la battuta, probabilmente con lo scopo di destabilizzare l’ambiente partenopeo. In effetti, le sue dichiarazioni, avrebbero potuto creare un eccesso di pressione o al contrario, avrebbero potuto togliere la giusta garra ai giocatori del Napoli. Tuttavia, bisogna ammettere che dopo più di metà campionato, sono in molti a pronunciarsi sul Napoli esplicitamente. Ad esempio, in una recente intervista di Fulvio Collovati, anche Scamacca si sbilancia su chi vince la Serie A.

Mourinho-Spalletti: una rivalità che parte da lontano

Tornando a Napoli-Roma, Mourinho si è spinto anche oltre, elargendo complimenti a Luciano Spalletti. Eppure, fino ad oggi, i due tecnici sono stati sempre rivali, con un apice raggiunto lo Special One affondò il colpoZero tituli, in riferimento anche alla Roma di Luciano Spalletti che chiuse la stagione con tanti applausi e nessun trofeo.

D’altronde, le differenze tra Spalletti e Mourinho sono tante: per Spalletti, la vittoria ha un senso solo se arriva attraverso l’espressione di un gioco corale, per Mou invece, la vittoria è l’unica cosa che conta. Per ora, i trofei vinti in carriera, sembrano dare ragione alla filosofia del tecnico portoghese, ma se il Napoli dovesse vincere lo scudetto, Spalletti potrebbe avere finalmente la sua rivincita.

Napoli 2022/2023: i meriti di Luciano Spalletti

Dopo 20 giornate, il Napoli comanda la classifica di Serie A con 13 punti di vantaggio sull’Inter seconda, considerata recentemente da Rummenigge, come l’unica potenziale rivale rimasta. Sono tanti i meriti di Luciano Spalletti che hanno portato la squadra campana ad un indiscusso primo posto in classifica.

In primis, Spalletti ha raccolto una squadra frammentata dopo il 5° posto del 2021 e conseguente mancata qualificazione in Champions e gli ha restituito una chiara identità, la cui sicurezza è stata costruita grazie ad un calcio propositivo, anziché attendista.

Il secondo merito è quello di essere riuscito a superare indenne, sia il sogno scudetto sfumato nel 2021/2022 che l’addio delle bandiere Insigne, Mertens e Koulibaly, cedute tutte nell’estate del 2022. Il terzo merito, sicuramente il più grande, è stato quello di riuscire a valorizzare tutto l’organico a disposizione.

Gli esempi più eclatanti sono quelli di Simeone e Raspadori, quasi sempre in panchina, ma pronti a dare il massimo contributo quando chiamati in causa. Un altro esempio, è dato da Elmas, una delle carte preferite di Spalletti a partita in corso, tanto da ricordare il duo Ancelotti-Ambrosini ai tempi del Milan. Infine, la valorizzazione di Lobotka, da centrocampista marginale con Gattuso a pedina essenziale nello scacchiere di Spalletti, tanto da diventare uno dei registi più apprezzati al mondo.

Non è un caso che il Napoli, oggi è seconda per numero di giocatori andati in rete in Serie A (15).

Napoli 2022/2023: i meriti della squadra

Nessuno dei calciatori presenti nella rosa del Napoli ha mai vinto lo scudetto o un trofeo internazionale, a parte il capitano Di Lorenzo, campione d’Europa nel 2021 con la nazionale italiana. Tuttavia, la squadra ha dimostrato grande maturità nella prima parte di stagione, riuscendo a gestire con ottimi risultati tutti i big match affrontati. Unica eccezione, la sconfitta per 1-0 a S.Siro contro l’Inter.

La spavalderia mostrata contro Liverpool, Ajax e Juventus, è figlia principalmente di due calciatori che non amano tergiversare in campo, ma preferiscono la giocata verticale. Parliamo ovviamente di Kvaratskhelia e Osimhen. Il primo è un dribblatore seriale in stile anni ‘90, ma oltre a cercare il fondo, è bravo anche a convergere verso il centro. Il secondo invece, rappresenta la purezza dell’istinto che non ha dubbi.

Di conseguenza, tutta la squadra ne ha giovato, acquisendo sicurezza nel palleggio e al contempo, non cedendo alla tentazione narcisistica di guardarsi troppo allo specchio come successo qualche anno fa.

Napoli 2022/2023: fin dove può arrivare?

Considerando che solo Diego Armando Maradona è riuscito a vincere lo scudetto a Napoli, la squadra di Luciano Spalletti, se non vuole rischiare brutte sorprese, farà bene a prestare la massima attenzione fino a fine campionato. L’esperienza infatti, insegna che bastano solo un paio di passi falsi per riaprire un campionato.

Inoltre, i giocatori del Napoli, in carriera non hanno mai gestito le fasi cruciali di una stagione da favoriti, pertanto sarebbe meglio arrivarci con un buon distacco sulle inseguitrici. E se per qualcuno lo scudetto del Napoli ha già perso il fascino di inizio stagione, tanto da non essere più una delle migliori scommesse Serie A, per qualcun altro invece, resta da scoprire come i campani si comporteranno in Champions.D’altronde secondo Klopp, il Napoli gioca il miglior calcio d’Europa ed è tra le favorite ad arrivare fino in finale.

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