Gazzetta – Il Napoli di Maradona e di Spalletti a confronto: parlano gli ex

Nell’edizione odierna della Gazzetta dello Sport gli ex compagni di squadra di Diego Armando Maradona, alla vigilia del suo compleanno, ricordano i tempi passati con El Pibe de Oro e mettono a confronto la loro squadra del tempo con quella di oggi.

Alessandro Renica:Lo scudetto sarebbe il giusto premio per i napoletani. Sarebbe ora che la città possa gioire della vittoria di un campionato e per ora lo sta meritando, anche se è ancora lunga. Il nostro gruppo si basava sugli artisti, mentre quello di Spalletti è un mosaico perfetto, pieno di calciatori intelligenti.” 

Salvatore Bagni: Se il Napoli dovesse vincere lo scudetto, sono certo che Diego sarebbe felice da lassù. All’epoca noi non eravamo favoriti, ma avevamo Maradona. C’era tanto talento davanti, potevamo difenderci con la consapevolezza che bastava far arrivare il pallone alle punte che potevano risolvere le gare in qualsiasi momento. Ora vedo una coralità diversa, derivante anche dal fatto che i ruoli sono meno rigidi.

Fernando De Napoli: “Questo Napoli mi esalta perché si diverte in campo e di conseguenza diverte chi lo vede da fuori. In questo mi ricorda un po’ il nostro gruppo perché alla fine la differenza la fa anche l’armonia che c’è in spogliatoio ed è chiaro che c’è grande unità di intenti. Noi vivevamo soprattutto delle prodezze di Diego, mentre qui si canta in coro e molto bene.”

Andrea Carnevale: “Poter festeggiare lo scudetto nel nome di Diego sarebbe bellissimo, è una mancanza che si sente. I numeri dicono che il Napoli è la squadra migliore d’Italia, insieme al Milan, e in Europa ha mostrato una personalità senza precedenti. In questa squadra non c’è un altro Maradona, anche perché non ce ne sono tanti così: a differenza dei miei tempi, tanti gol arrivano da difesa e centrocampo.”

Giuseppe Bruscolotti: “Vincere un campionato con Maradona è stato qualcosa di unico. Per qualità e caratteristiche ci sono diversi punti in comune tra la mia squadra e la versione attuale. Spalletti sa tenere tutti sulla corda, noi facevamo più affidamento sulle individualità. Con i 5 cambi ormai non si può parlare più di titolari e riserve e avere così tanti giocatori validi dà la possibilità di fare bella figura a fine stagione.”

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