Salvatore Bagni, ex calciatore del Napoli, nel corso di un’intervista per la Repubblica ha parlato del suo Napoli, di Maradona e del Napoli attuale:
Siamo rimasti tutti in buoni rapporti tra di noi e ci sarà un motivo. Un’amicizia simile, come quella vissuta in campo e soprattutto fuori da quel gruppo, nella mia lunga carriera in altre squadre non mi è mai capitata di riviverla. Non abbiamo mai smesso di frequentarci, stavamo bene insieme allora e anche adesso”.
Come si creò quella alchimia? “In maniera spontanea, non c’era bisogno di parlare tanto. In quel Napoli si scherzava ed era tutto finalizzato al divertimento. Anche i più giovani potevano prendere in giro i più esperti”.
Eppure c’era Maradona, il mito… “Ma lui era Diego, non Maradona. Lo ringrazieremo per i prossimi duemila anni, perché è lui che ci ha fatto vincere. Nello spogliatoio però era come tutti gli altri. Io l’ho conosciuto forse più di tutti: alla mano, socievole. Non poteva mai esserci la paura di offenderlo, era innanzitutto un nostro amico. Nel Napoli per rivincere sono mancati i leader, perché senza di loro si può arrivare al massimo secondi o terzi. Le responsabilità non si dividono in parti uguali, alcuni giocatori devono prendersene di più. Noi avevamo Maradona e altri giocatori di personalità. Ma nell’era De Laurentiis si potevano vincere due o tre scudetti: è mancato sempre un passo, l’ultimo. Quest’anno era un torneo equilibrato, da agosto avevo detto che gli azzurri erano la squadra da battere. Il Milan per me era inferiore”.