Andiamo a vincere!

Finale. Come volevano tutti, è finale. Dopo una partita non semplice, sia per le condizione atletiche non ottimali sia per le difficoltà create dall’Inter, il Napoli riesce a conquistare la finale di coppa Italia. 

I tre mesi di inattività si sono fatti sentire: un Zielinski irriconoscibile, Politano non ancora entrato negli schemi del mister, forma fisica precaria. Ma questo era normale, nessuno si aspettava di più. Ci sono state anche cose positive, le parate di Ospina ad esempio (riscattato dopo l’errore sul gol di Eriksen), il metronomo Demme (troppo importante per la squadra) e la super coppia difensiva Maksimovic/Koulibaly. Il difensore serbo è parso in gran sintonia con KK ed è cresciuto moltissimo in fase di intercettazione., letture difensive. I consigli e gli insegnamenti di un Mister così grintoso stanno dando i propri frutti. Poi la meraviglia della serata. Colui che avrebbe dovuto vestire la maglia nerazzurra (nei sogni di qualcuno) ha, invece, siglato il record di marcatura nella storia Azzurra. Perché nel cuore di Dries Mertens, Ciro per tutti, c’è sempre stato un solo colore: l’azzurro. E Dries ha colpito, proprio come ci si aspettava. Sono 122. Ciro è storia. È suo il gol, su lancio perfetto di Ospina per Insigne, avanzato velocemente dal centrocampo fino all’area avversaria portandosi dietro i nerazzurri, che ha poi lasciato al compagno la rete e il record, che ha regalato la finale al Napoli. Un po’ tutti cercavano il record di Dries. L’affetto che lega Ciro alla squadra è grande, tutti volevano permettergli di conquistare questo record. Finalmente una squadra che riesce a ringhiare e resistere fino alla fine. Soffrendo, sì. Ma hanno lottato per quel risultato, per quella finale, per il loro Mister che meriterebbe tanto questa coppa. 

Quindi è finale. Tanta sofferenza ma è finale. 

Il destino è crudele. Il destino ha messo sulla strada del Napoli il passato. Un passato tanto amato e tanto odiato. Mercoledì, a Roma, si giocherà contro la Juventus dell’ex Maurizio Sarri. Passato contro futuro. Sarri contro Napoli. Perché mercoledì non c’è semplicemente la Juventus. I ragazzi lotteranno ancora di più per strappare il primo sorriso bianconero al loro ex allenatore. Cuore contro testa. Già, cuore..

Quanto si sono amati Napoli e Sarri, tanto, troppo. Matrimonio, poi tradimento con il peggior nemico azzurro. Ma oggi non importa. Mercoledì Maurizio è solo un avversario. Lo sgambetto è d’obbligo. Una sorta di rivincita, aspettando una ancora più grande. 

Questa è una coppa importante. Vittoria significherebbe Europa, trofeo in bacheca, risollevare un’annata davvero..davvero complicata. Ci vediamo mercoledì, allora. Ore 21. Stadio Olimpico di Roma, finale di Coppa Italia 2019-2020. Napoli-Juventus, l’ennesima. Conquistatela, punto.

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