Gazzetta – Bianchi: “Perchè snobbare le coppe? Bisogna crescere. Nel 1989…”

C’ è una costante nella storia, remota e recente, del Napoli: quando la squadra azzurra fa molto bene in campionato, difficilmente arriva in fondo in Europa. È accaduto soltanto una volta, nella stagione 1988-1989: Napoli secondo in classifica dietro l’ Inter di Trapattoni e nel contempo vincitore della Coppa Uefa in finale sullo Stoccarda. In panchina c’ era Ottavio Bianchi, il tecnico del primo scudetto e l’ uomo più adatto quindi per commentare la flessione della squadra di Sarri proprio quando, uscendo dall’ Europa League, si pensava che il Napoli potesse accelerare ulteriormente nella volata per il tricolore. «Innanzitutto, il campionato non è finito – spiega Bianchi con la consueta saggezza – ed io credo che vadano fatti i complimenti al Napoli che lo sta tenendo in vita al cospetto di una rivale fortissima che, per di più, di quest’ epoca negli anni scorsi aveva già il tricolore in tasca».

SALTI DI GIOIA In effetti è così, però in città serpeggia ora un po’ di malumore per aver in qualche modo «sacrificato» le coppe sull’ altare appunto del campionato: «Non credo che nel Napoli ci sia qualcuno che al momento dell’ uscita dalla Champions abbia fatto salti di gioia e neppure che sia stata sottovalutata una manifestazione importante come l’ Europa League – afferma Bianchi -. È un discorso complesso: gli azzurri hanno provato ad andare avanti e lo hanno fatto con quelle seconde linee che adesso sono invocate per sostituire i titolari. Se non ci sono riusciti è perché non è semplice per nessuno arrivare a centrare tutti i traguardi. Guardate le squadre arrivate in semifinale di Champions ed in Europa League: hanno poco da chiedere al loro campionato».

MENTALITÀ Una rosa non particolarmente «profonda», e per certi versi anche poco sfruttata in tutti i suoi elementi, ha comunque contribuito affinché il Napoli arrivasse con la spia accesa a questo finale di stagione. Bianchi però non attribuisce responsabilità di sorta a Sarri: «Non possiamo giudicare da fuori se è stato fatto poco turnover, questa valutazione può farla soltanto l’ allenatore ed eventualmente pentirsi di aver dato poco spazio a qualcuno. Piuttosto, si può crescere ancora come società e sotto il profilo della mentalità perché ogni anno sembra essere quello buono e poi, per un motivo o per l’ altro, ci si ritrova la Juve davanti. Credo che il Napoli sia nell’ elite ormai del calcio italiano ma la Juve ha una dimensione internazionale che agli azzurri manca». Bianchi, che conosce bene Napoli, ha una sua idea su quali dettagli vadano limati per provare a vincere lo scudetto: «Forse a Napoli la preparazione va tarata in modo diverso perché il caldo arriva prima e certe volte può appesantire le gambe o annebbiare le idee. Inoltre, adesso c’ è tanta pressione perché lo scudetto manca da moltissimi anni. Dunque, bisogna tornare a divertirsi per provare a fare uno scherzo alla Juve».

Fonte: Gazzetta dello Sport

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