La prima volta, si sa, non si scorda mai. Emozioni su emozioni per Maurizio Sarri in appena 12 mesi: esordio in serie A (circa un anno fa), prima volta sulla panchina di una big e per finire, la ciliegina sulla torta: l’Europa. Tutto così in fretta per uno più che abituato ai campi della “C”; una serie di esperienze che si vanno ad incollare come figurine in un album chiamato “vita” per l’allenatore toscano. Perchè, ormai anche i muri lo sanno, per Sarri il calcio non è un mestiere, ma semplicemente ossigeno, senza il quale ovviamente non potrebbe respirare.
Un esordio europeo in un momento complicato per la squadra e per l’ambiente esterno. Oltre che ai pochi frutti finora raccolti in campionato c’è da fare i conti con il malumore dei tifosi, impazienti di vedere gli azzurri tornare sui livelli di qualche anno fa, quando mettevano paura pure alle grandi d’Europa. La speranza è che l’aria europea possa dare una scossa, come successo ieri per la Juventus; un modo per rompere il ghiaccio ed iniziare una lunga scalata, mettendo in cassaforte i primi tre punti di questa fase a gironi. Brucia ancora la prematura eliminazione col Dnipro e la finale di Varsavia mancata.
Un giorno speciale dunque, quello di domani, per Sarri, per gli gli altri esordienti e per chi ci ha già giocato in questi anni. Un giorno fondamentale perchè si può partire col piede giusto ed iniziare a far sparire qualche muso lungo di troppo. Il Club Brugge è un avversario abituato a partecipare alle competizioni internazionali, ma non può nè deve impensierire gli azzurri; anche perchè è attualmente settimo nel modesto campionato belga. Può essere dunque l’occasione giusta per festeggiare, ma comunque vada, un grande in bocca al lupo a Sarri, vittima di qualche critica di troppo. Coraggio mister, dimostri di avere ragione lei, ancora una volta.
Adriano Arpaia
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