CorSport: “Napoli-Liverpool, Ancelotti rivoluziona la difesa! Idea Maksimovic”

    C’è un problema, almeno uno: perché dieci gol, in otto partite, stordirebbero chiunque, figuratevi un po’ Ancelotti. E allora va inseguita una soluzione, e fosse anche una sola: perché stavolta, avendo di fronte una serie di assatanati, sarà necessaria la partita perfetta. E quella comincia prima, si sa, tra le pieghe degli allenamenti, istruendo il Napoli a dovere, semmai cambiandolo anche, e mica semplicemente perché così si fa, perché poi c’è l’acido lattico e perché blabla-bla. L’idea è masticata a bassa voce, sussurrata appena appena, accennata tra un allenamento e l’altro, così provando a non dare troppi indizi: ma sta lì, sembra di vederla, quando ondeggiano le casacchine e il Napoli prende forme insolite.

    IL MURO. C’è da alzare l’asticella, a questo punto, e anche allungarsi ovunque: in area, in mezzo al campo, in difesa e in attacco e a centrocampo e non è soltanto una questione di altezza, ma anche di movimenti che Nikola Maksimovic, improvvisamente fa suoi. C’è lui a destra, nella difesa a quattro, e non Hysaj e questo è già qualcosa che diventa sospetto e che poi, quando la fase di possesso ne lascia tre dietro, diventa indizio. Una squadra smontabile, difende come sempre e attacca diversamente, diciamo 3-5-1-1 affinché proviate a vederla anche un po’, con Callejon largo da una parte, Mario Rui che si prende la corsia opposta e in mezzo al campo, Allan-Fabian Ruiz-Zielinski per fare la propria figura.

    INEDITO. Mai successo sino ad ora che il Napoli scivolasse con la difesa a tre e mezzo (copyright a Spalletti) e comunque siamo in allenamento, giova ricordarlo, e quindici giorni fa ne erano successe altre: Malcuit da una parte, Verdi dall’altra ed entrambi, poi, in partita, a vedersela dalla tribuna. Stavolta sembra possa capitare qualcosa di insolito, sarebbe in assoluto una novità, quasi una conversione, certo una mezza rivoluzione nei numeri (quelli del sistema) e nei modi. Davanti, va da sé, si ritocca qualcosina…

    DUBBIO. In teoria, vale il principio di sempre a questo punto, Arkadiusz Milik è in vantaggio su Mertens e Insigne è dinnanzi a tutti gli altri: sarebbe, volendo, lo schema che ha fatto benissimo nel inale con la Fiorentina, che è durato eccome anche a Torino (ma c’era Mertens e Verdi largo a sinistra) e poi, innanzitutto, con il Parma, in una notte di relativa difficoltà. Stavolta bisogna anche spostare quella difesa, aggredirla, tenere il pallone lassù, dove dovrebbe portarle un centrocampo strutturalmente diverso, assai prossimo a quello di Belgrado, anzi eguale per dirla tutta, ma quella volta al Marakana è stato rigorosamente a quattro, sempre così, mentre adesso c’è la tentazione di giocare uno scherzetto a Klopp e di inseguire una nuova via. Poi, si sa, i cuscini aiutano a cambiare idea, almeno quanto la rifinitura del mattino

     

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