Corriere: “Caccia ai tifosi inglesi sugli scooter e scontri al centro. Stasera si teme per l’ordine pubblico”

La caccia è durata per ore, fino a tarda sera. Ronde di scooter con ragazzi in sella a due a due che hanno girato per il Centro storico di Napoli. Il passaparola è arrivato già due giorni fa quando sono arrivati i primi cinquecento supporter del Liverpool per assistere alla partita di Champions al San Paolo di questa sera dove ne saranno oltre duemila. Ma gli ultras del Napoli cercavano cinquanta hooligan, facce conosciute e schedate che già le autorità inglesi avevano segnalato a quelle italiane. La nota è arrivata sul tavolo della questura di Napoli che chiuso il servizio d’ ordine per l’ arrivo del ministro Matteo Salvini, è partito con quello per il rischio altissimo di scontri tra ultras. Le frange più violente del tifo napoletano si sono organizzate come se fossero in guerra. Una strategia ben precisa per non dare nell’ occhio: a due a due con gli scooter e sms in caso di avvistamento di supporters inglesi.

Quando qualche tifoso «reds» si è trovato a passare per il Centro è stato colpito: niente coltelli, solo pugni. Una decina di casi sono stati segnalati e nessuno che è dovuto ricorrere alle cure mediche. Gli ultras del Liverpool che più volte hanno giurato amicizia e fedeltà al gruppo Irriducibili della Lazio, «nemici» dei napoletani, già avevano fatto sentire il loro peso e la loro presenza nella lontana partita di Europa League disputata a novembre del 2010. Poco prima dell’ inizio della gara comparvero due striscioni nella «Kop» la storica curva dei supporter del Liverpool. «Napoli merda» e «Usate acqua e sapone», un messaggio per offendere i partenopei ma soprattutto per poter ricordare da che parte erano. È l’«odio» è un incrocio che fa giri molto lunghi. Il Napoli è gemellato in Europa con gli ultras del Monaco 1860 e il Borussia Dortmund che a loro volta sono nemici del Borussia Mönchengladbach, che invece, neanche a dirlo hanno un legame viscerale con gli hooligan del Liverpool da oltre venti anni. Così gli ultras del Napoli di curva B e curva A sono partiti a caccia del tifoso inglese anche per i loro «amici» stranieri. La Digos di Napoli sapeva benissimo del rischio che si correva e sapeva perfettamente come si sarebbero mosse le frange estreme del tifo partenopeo che non volevano che i tifosi del Liverpool potessero dettare legge a Napoli come spesso fanno in Europa con cori, cortei in strada, fumogeni e fiumi di birra nel locali della città. E così è stato.

La Napoli ultras questo non lo consente: ecco perché hanno deciso di pattugliare il territorio come se fossero in un esercito. Ma con una strategia ben precisa: non tutti assieme, ma separati. Il motivo? Semplice, evitare di insospettire le forze dell’ ordine, riuscire a superare facilmente i controlli e poter arrivare fin dentro il covo dei nemici e così è stato. Sentinelle che hanno avvisato, in ogni parte della città, della presenza di sciarpe e magliette biancorosse. Poco dopo l’ sms è partita la spedizione punitiva con schiaffoni e furti dei gadget che per gli ultras sono bottino di conquista. Il centro storico innanzitutto, dove i tifosi si sono mischiati ai turisti in cerca delle prelibatezze della città, ma anche il Lungomare dove però la presenza delle forze dell’ ordine è stata molto massiccia anche perché all’ hotel Vesuvio c’ era la squadra. Ma purtroppo l’ allarme violenza si protrarrà per tutta la giornata di oggi: c’ è il rischio di aggressioni per i tifosi che raggiungeranno lo stadio San Paolo. Saranno vietate le bibite alcoliche dalle 19 alle 24, ma forse non basterà.

Fonte: Corriere della Sera

Articolo precedenteCorSport: “Napoli-Liverpool, Ancelotti rivoluziona la difesa! Idea Maksimovic”
Articolo successivoIl Mattino: “Serve una notte da vero Napoli”