Napoli a due facce: gli azzurri meglio con Milik, decisivo Mertens

    Finita l’attesa, finalmente è iniziato il campionato di Serie A anche per il Napoli: gli azzurri alla prima partono col freno a mano tirato e lasciano a piede libero il neo-promosso Pescara che segna subito al 8′ e, spinto dal calore del proprio pubblico e dall’entusiasmo, sigla al 35′ addirittura il raddoppio. Termina, così, 2-0 per gli abruzzesi la prima frazione di gioco.

    Partono, dunque, i primi mugugni dei tifosi partenopei che iniziano a rimpiangere una presenza di livello in avanti che possa cambiare la partita. Ma nel secondo tempo arriva la svolta: dentro Milik Mertens rispettivamente per Gabbiadini Insigne e gli uomini di Sarri iniziano a diventare pericolosi in fase offensiva.

    Decisamente più presente il polacco rispetto all’italiano ma soprattutto risulta devastante il belga che rileva un Insigne abbastanza nervoso e poco lucido: il numero 14 prima accorcia le distanze con una magia al 60esimo minuto e poi tre minuti dopo ringrazia la difesa avversaria per lo strafalcione e porta, subito, gli azzurri in pareggio.

    Senza dubbio il migliore in campo è stato Mertens, ma non va sottovalutato l’apporto che anche Milik ha portato alla squadra grazie alla presenza fissa che è riuscito a garantire davanti. Indubbiamente il polacco è un attaccante di maggior peso che, tuttavia, si è mostrato abile anche in fase di manovra. Importante per cambiare la partita è stato anche il connazionale di quest’ultimo Zielinsky che è riuscito a garantire più dinamismo rispetto ad Hamsik, autore di una buona partita ma forse troppo statico in fase di non possesso assieme a Valdifiori che probabilmente si trova più a suo agio con due giocatori di corsa a fargli compagnia a centrocampo.

    Certamente tra gli aspetti positivi di questa partita va segnalata la reazione che ha avuto il Napoli nel secondo tempo ma anche l’apporto garantito dalla panchina, fondamentale per cambiare le sorti di un debutto di campionato già scritto. La sensazione è che quest’anno Sarri potrà confidare, oltre che sui soliti undici, anche a tanti altri giocatori di non inferiore livello rispetto ai titolari.

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