FIORI DI PRIMAVERA – Chi è Giuseppe Ambrosino, il bomber azzurro che ha steso la Juventus

Siamo tornati con una delle nostre rubriche più attese, che negli anni ha avuto riscontri molto positivi perché si dà spazio ad un settore molto spesso messo all’angolo o, comunque, non considerato quanto invece meriti. ‘Fiori di Primavera’ nasce con l’intento di far conoscere meglio a tifosi ed appassionati i singoli profili della cantera partenopea, sperando che possa diventare fucina di talenti e di nuovi Lorenzo Insigne. Questo mese parleremo di un ragazzo, classe 2003, nato sulla bella isola di Arturo, Procida, con il desiderio costante, però, di vivere sulla terra ferma, a Napoli precisamente, per la maglia e con questa maglia. Il suo nome nelle ultime settimane è apparso anche sui giornali nazionali: lui è Giuseppe Ambrosino, bomber e prima punta del Napoli Primavera, tornato quest’anno nel massimo campionato e capitanato da mister Frustalupi, ex vice di Mazzarri nelle annate dei sogni azzurri.

Facciamo però qualche passo indietro per comprendere dove è iniziata la sua storia e questa sua immensa passione per il calcio. Correva l’anno 2009 quando Giuseppe prese parte alla scuola calcio sita nella sua Procida, accompagnato dal papà Domenico, anch’egli con un passato da calciatore, e uno zainetto sulle spalle pronto a cominciare questa avventura, inconscio che da lì a una manciata di anni sarebbe arrivata la chiamata più importante della sua vita. Le sue doti offensive, gran fiuto del gol e di sacrificio (sa anche tornare in difesa, rubare palla a centrocampo e ripartire) furono notati dalla società azzurra che, nel 2013, gli propose di accasarsi nel club. Da quel fatidico sì è partita – letteralmente – la nave che lo avrebbe condotto verso altri palcoscenici, più grandi e con maggiori difficoltà. Traghetti, traghetti, ancora traghetti hanno caratterizzato gli ultimi anni del giovane Ambrosino, sempre in prima linea per realizzare il suo sogno, consapevole di dover dare più degli altri in talune occasioni.

Sì, perché seppur dotato di grande tecnica, ha spesso sofferto di crampi e di tenuta fisica non ottimale, gracile tanto che non riusciva a stare in campo un’intera partita, messo quindi ai margini per tali motivi. Nonostante i momenti di sconforto, il ragazzo, aiutato dalla famiglia premurosa, si è trasferito definitivamente a Castel Volturno, cambiando quindi amicizie, scuola, casa, dopo aver firmato un contratto pluriennale, il tutto, però a sue spese perché purtroppo veniva convocato poco, non c’era in realtà una grande fiducia nelle sue doti. Con il pensiero in meno della spola quotidiana, il bomber azzurro si è dedicato anima e corpo al suo progetto, facendo passi da gigante nelle ultime stagioni: notato da mister Cascione lo scorso anno, si è presentato in ritiro con margini di miglioramento impressionanti ed un fisico non più così puerile.

Sono arrivate quindi le prime convocazioni, i primi sorrisi e i primi pianti di gioia, ma al contempo la voglia e la responsabilità di non montarsi la testa. In totale in Primavera 2 conquista 17 presenze, 7 gol e 4 assist, spiccando e rendendosi uno dei migliori in quel campionato. Quando sai di dover dare di più, infatti, scatta una molla che ti rende o più forte o più vulnerabile: Giuseppe ce l’ha messa tutta, pure nei giorni di vacanza, non prendendosi un turno di riposo seppur, alla sua età, i ragazzi d’estate pensano soprattutto a divertirsi e a svagarsi. Prima il dovere e poi il piacere, si dice, e quando si rispetta il proprio lavoro tutto poi ti ritorna. Infatti, i sacrifici verranno poi ricompensati: è riuscito a conquistare una maglia da titolare con Frustalupi e a regalare la gioia più bella alla sua famiglia, che ha sempre creduto in lui, ai tifosi, ma anche a se stesso. Il 18 settembre, presso lo Juventus training center, a distanza di pochi giorni dalla vittoria dei grandi, Giuseppe ha trascinato la sua squadre alla vittoria con una doppietta e una prestazione formidabili.

Il primo gol è frutto di una diagonale geometrica, ma è il secondo a infliggere il colpo finale ai bianconeri con una cavalcata, allo scadere del recupero, dal centrocampo sino alla porta avversaria, insaccando la porta con un tiro potente e deciso, rendendo increduli tutti, finanche lui stesso. Vittoria, due reti e la consapevolezza di essere solo all’inizio di questo meraviglioso percorso. Oggi Giuseppe è solo il lontano ricordo di quel ragazzino sfiduciato e mingherlino, oggi è lui la punta di diamante che, si spera, porterà il Napoli più in alto possibile.

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