Inter-Napoli, sui due goal subiti difesa azzurra ancora una volta colpevole

Nel pallone. Anzi nella polvere. Un vortice di disastri difensivi, uno dietro l’altro, che continuano a ripetersi con pericolosa continuità.  Non c’è malizia, non c’è attenzione. Una mostruosità dopo l’altra, la difesa del Napoli: Inler, Albiol, le insicurezze di Rafael. Ma non solo errori individuali: c’è qualcosa di assai più aspro. Due volte in vantaggio, due volte raggiunto. “È mancata un po’ di concentrazione nel finale, peccato perché avevamo la vittoria in pugno”, prova a dare uno straccio di spiegazione David Lopez.

Il Napoli è riuscito a resuscitare una squadra stracotta che sembrava sull’orlo del precipizio e che invece due regali del Napoli hanno consentito di tornare a galla. La difesa di Benitez ha concesso due regali autentici, in pieno recupero, quando il pallone doveva trovarsi nel terzo anello e che invece ballonzolava nell’area di rigore azzurra. Un cataclisma difensivo che alla fine porta in dote un punto che non muove di un millimetro la classifica. Un gioco d’equilibrio stranissimo, questo Inter-Napoli, pieno di guizzi, errori, orgoglio, senza calcoli e senza schemi, una cosa a metà tra la PlayStation (per i colpi magici di Callejon). La verità è che questo, alla fine, non può che essere un pareggio amaro:altri due gol incassati,la terza rimonta della stagione (dopo l’Athletic e il Palermo) che si sommano alle sei della passata stagione.

Sono nove i gol subiti in campionato fino ad adesso, senza affrontare nessuna delle attuali prime sei in classifica. Il Napoli non è capace di gestire un vantaggio,neppure quando manca una manciata di secondi alla fine. Colpa dell’uscita di Britos? Può essere. Ma qui sembra una questione più grave, fatta di senso della posizione, di mancanza di attenzione. Il solito Napoli, purtroppo, per i suoi affezionati: regala speranze e illusioni, sembra trovare una sua certa quadratura poi però comincia a sbracare quando la stagione, dopo due vittorie consecutive e una partenza ad handicap, impone continuità di rendimento e di prestazioni, tenuta difensiva, tenuta di squadra. Certo, 2-2 a San Siro. Ma c’è punto e punto. È questo un pareggio rutilante e pazzerello, costellato di orrori difensivi. Inler si lascia sfuggire come un giovanetto alle prime armi Guarin, mentre Lopez lascia andar via Icardi che fa la torre. Nel secondo il presepe di casa Cupiello avrebbe dato sensazione di maggiore reattività.

Poi c’è la questione Rafael: la sua area è una città aperta e per questioni di centimetri, o di spizzate provvidenziali, non gli va peggio. Ma la domanda è: possibile che non riesca a prenderne uno di tiro verso la porta? Il problema non nasce qui a San Siro. I sogni di gloria, sia piazzamento in Champions o altro, passano per una difesa che va blindata. E non può essere solo l’uscita di Britos a far cambiare così radicalmente gli equilibri in campo. I difetti in difesa del Napoli sono strutturali e ben noti da tempo, non si è posto rimedio sul mercato e appare difficile che i rimedi arrivino a gennaio. I gol incassati dagli azzurri sono il manifesto di come non si debba giocare al calcio con tante, troppe gambe imballate, reattività zero, centrocampo slabbrato e fuori posizione.

Fonte: Il Mattino

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