De Rienzo: “Lindstrom? Mi sembra che non sa cosa deve fare”

Jolanda De Rienzo, giornalista e conduttrice di Sportitalia, è intervenuta ai microfoni di 1 football club condotto da Luca Cerchione, analizza il momento del Napoli.

La vittoria del Napoli è dal bicchiere mezzo vuoto o pieno? “Dopo una vittoria il bicchiere deve sempre essere mezzo pieno. Sicuramente il percorso non è quello che ci immaginavamo, e sarà ancora tortuoso. L’Union Berlino è un avversario da non sottovalutare, I tedeschi hanno subito l’ennesima sconfitta e necessitano di una reazione che però ci auguriamo non abbiano proprio contro gli azzurri”.

A Salerno Garcia ha dimostrato di saper leggere la gara? “Ragazzi, il Napoli è forte! Stiamo parlando della Salernitana, I’ultima in classifica.. il Napoli doveva mangiare la partita. Per quanto riguarda la caratura della rosa, il Napoli è la squadra più forte del campionato, insieme all’Inter. Ciò detto, però che Garcia non sta incidendo sulla squadra, a differenza di quanto fatto da Inzaghi in nerazzurro. L’Inter infatti mi ricorda l’organizzazione e la capacità di contare sulle coppie di ruolo come il Napoli di Spalletti”.

Al Napoli mancano alcune coppie come, ad esempio, un vice Lobotka, Politano e Kvaratskhelia? “In questo momento si, Lindstrom, che è un jolly, dove va posizionato tatticamente? Cosa gli è stato detto di fare? Ad oggi, Lindstrom non mi pare sappia quel che deve fare. È una situazione opposta a quella che Spalletti seppe gestire al meglio con Elmas. Basti pensare anche all’alternanza, lo scorso anno, tra Politano e Lozano. Il Napoli poteva contare su due calciatori che, seppur garantissero interpretazioni differenti, erano certamente di ruolo”.

Che percentuale di responsabilità dà al presidente De Laurentiis? “Si perde tutti insieme e si vince tutti insieme. Non esiste l’eroe singolo, senza la squadra il campione non va da nessuna parte. Il presidente, per sua stessa ammissione, credo abbia fatto degli errori. La costruzione della rosa, difatti, avrebbe dovuto essere concordata con l’allenatore, al fine di potersi adeguare alle esigenze del tecnico. E un concorso di colpe in cui lo stesso presidente, dunque, non è esente”.

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