L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport celebra il passaggio ai quarti di Champions di tre italiane dopo 17 anni. Un traguardo storico. Nella stagione 2005/2006 Juve, Milan e Inter approdarono ai quarti, ma non finì bene. All’epoca la Champions era una normalità per le squadre della Serie A: un anno dopo il Milan avrebbe vinto la massima competizione europea. L’epoca d’oro delle italiane in Champions si sarebbe conclusa nel 2010 con l’Inter.
“Napoli, Milan e Inter hanno raggiunto i quarti con strategie differenti, ma tre squadre fanno una prova, non si può ricondurre tutto al caso”, sottolinea la rosea. Poi, analizza il successo delle 3 compagini. In particolare, si legge sul Napoli:
“Il Napoli è arrivato ai quarti con la forza del gioco e con la bravura di giocatori acquistati un attimo prima che diventassero inavvicinabili, e ci riferiamo a Osimhen e Kvaratskhelia. Luciano Spalletti ha lavorato per due stagioni alla costruzione di una squadra che oggi sa con esattezza che cosa fare e come farlo. Ha spremuto il meglio dalle migliori idee in circolazione – l’evoluzionismo posizionale di Guardiola, il pressing di riconquista di Klopp, i triangoli a salire di Sarri – e ha composto un suo mosaico. Il Napoli di oggi è multi-pensante, non vincolato a un dogma o a un unico libro guida. Sa adattarsi a chiunque. Kvaratskhelia e Osimhen assicurano la differenza della tecnica. Non c’è schema o ragionamento che possa prescindere dalla giocata di un grande giocatore, necessaria per completare l’azione o per venire fuori dalla palude che si crea quando l’avversario si mette di traversa. Kvaratskhelia e Osimhen da soli però non basterebbero, il contesto spallettiano ne esalta le capacità. Il format di Spalletti ha moltiplicato le doti di ciascun giocatore. Delle tre, il Napoli è l’italiana che le altre cinque vorrebbero evitare. Anche il City se la risparmierebbe, Guardiola sa che misurarsi con lo Spalletti di oggi equivale a un viaggio in profondità ignote. Il Napoli è l’Italiana che ha più probabilità di vincere questa Champions. L’unico rischio sarà il campionato, la tentazione di crogiolarsi nel tepore dello scudetto in arrivo”.