Le migliori partite del 2022, al terzo posto… Lazio-Napoli 1-2 del 21/22. La magia di Fabian e un sogno svanito

La stagione 2021/2022 si è conclusa con un inatteso crollo nelle fasi finali del campionato. Quando il Napoli sembrava pronto a combattere per lo scudetto con le milanesi, ecco l’inatteso Ko contro la Fiorentina, il pari interno contro la Roma e il capitombolo contro l’Empoli. Quel mese di aprile ha spento la luce su quanto di buono fatto in un’annata che si è dimostrata a tutti gli effetti positiva. Si sono intraviste le prime note del carattere della squadra di Luciano Spalletti, oltre alla crescita esponenziale di alcuni dei nuovi punti cardine di questa squadra. A tutto questo, si aggiunge il talento di alcuni dei partenti che, al netto delle loro scelte professionali, vanno sempre ringraziati.

La sfida che più ha testimoniato quanto il Napoli sia cresciuto dal punto di vista caratteriale è Lazio-Napoli, giocatasi il 27 febbraio. Partita che arrivava subito dopo la terribile sconfitta in casa contro il Barcellona e conseguente eliminazione dall’Europa League. In quell’occasione, si è assistito ad una squadra in balia dell’avversario e incapace di reagire. Il match contro la Lazio poteva significare due cose: un crollo definitivo o la più forte delle reazioni caratteriali. Gli uomini di Maurizio Sarri non si sono tirati indietro, dando battaglia fin da subito, e facendo meglio degli azzurri nel complesso.

Dunque, la prima frazione non ha visto un Napoli bello. I vari dubbi però, sono di colpo svaniti nel secondo tempo. L’ingresso di Eljif Elmas ha ridato brio alla manovra offensiva dei partenopei, stavolta davvero apparsi affamati di rivalsa e pronti a cancellare a tutti i costi le incertezze emerse in quelle giornate. A sbloccare la partita però, ci ha pensato un destro molto preciso di Lorenzo Insigne, su assist proprio del macedone, al minuto 62. Per una squadra che però non si tira indietro, c’è una Lazio che non ha intenzione di perdere, e che di conseguenza, cerca il pareggio senza enorme successo.

Tutto cambia però all’88’. Per l’occasione è Pedro, uno che di trofei e partite importanti ne ha risolte, a pareggiare con un grandissimo tiro. Un gol che suona come una condanna, specie quando a cambiare le sfide è un calciatore con la classe del laziale. Il significato? La testa nel calcio conta tantissimo, quella che a campioni del genere non manca. Improvvisamente però, il Napoli spinge come non mai, come se quel risultato non gli stesse assolutamente bene e non fosse degno di una squadra in lotta per il titolo. Gli uomini di Luciano Spalletti trovano forze che sembravano non avere.

In particolare, al minuto 94’, viene fuori l’ultima occasione dell’incontro. L’ottimo Eljif Elmas serve un Lorenzo Insigne in ottima posizione per provare il suo destro a giro. Stavolta però, il talento di Frattamaggiore sceglie di appoggiarla con delicatezza a Fabian Ruiz che stava salendo da dietro. Il mancino dello spagnolo è semplicemente perfetto. Un pallone calciato con quella precisione, soprattutto all’ultimo minuto di gioco, non si vede da parte di tutti. Tra i tifosi del Napoli, festosi come pochissime altre volte, inizia a prendere corpo l’ipotesi dello scudetto, in quella che è stata una delle partite più emozionanti della storia recente partenopea.

Gli incontri successivi vedranno gli azzurri non vincere lo scudetto. In particolare, molti getteranno le responsabilità del mancato successo sui partenti e sull’assenza di mentalità. La delusione del mancato scudetto però, non deve cancellare quanto di bene ha fatto quel Napoli e in particolare quei calciatori andati via. Soprattutto, il Napoli allegro che si può osservare in questi incontri è figlio di quella squadra che non ha mai mollato fino alla fine, come invece qualcuno potrebbe erroneamente pensare.

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