Albiol: “Con Sarri tre anni di apprendimento continuo. Con Ancelotti un anno impressionante. L’incidente del 2004? Mai dimenticato”

Raul Albiol, ex difensore del Napoli, ha rilasciato un’intervista a El Pais, dove ha parlato dei suoi trascorsi in maglia azzurra e non solo.

“Ho avuto il privilegio di giocare con grandi calciatori e, soprattutto, di avere ottimi allenatori che mi hanno permesso di migliorare: Benitez, Quique Sánchez Flores, Pellegrini, Mourinho, Sarri, Ancelotti, ora Emery. Ho fatto il salto di qualità con Sarri al Napoli. Tre anni di costante apprendimento. Avevo già 31 anni. In difesa era uno specialista, mi ha aiutato a crescere e migliorare. Alla difesa non è stato consentito di buttare una palla”.

Ancelotti? Il mio anno con lui è stato impressionante, un’esperienza meravigliosa. Ho capito come va gestita una grande squadra. Mi ha dato sicurezza e fiducia. Giocava più in contropiede di Sarri. In Champions League, soprattutto, è riuscito a trarre il meglio da noi. Era ovvio che gli piacesse questa competizione. L’uscita col pallone per lui era fondamentale. Ho imparato a gestire la linea difensiva. A spazi ristretti con un’alta difesa; coordinamento con gli altri tre difensori, anticipare i tagli laterali. Abbiamo provato tutto ciò che poteva essere provato. Mi ha fatto notare molte cose che non notavo. È stato un punto di svolta, un grande salto”.

“Mi prendo cura di me stesso e mi riposo più che mai, e dedico il cento per cento della mia vita al calcio. Alla mia età devi fare tutto questo per poter competere con giovani che arrivano molto più preparati di prima. Adesso mi alleno molto di più, sia con la squadra che fuori, rispetto ad esempio a quando avevo vent’anni ed ero a Madrid. Il mio corpo mi chiede di competere”.

“L’incidente del 2004? Non è completamente dimenticato. Vieni continuamente a conoscenza di notizie di incidenti e ci pensi. Ci sono altre persone che non riescono a sopravvivere e sono grato di poter vivere per raccontarlo. La sensazione è che mi abbiano regalato 16 anni di vita e per di più sto ancora giocando a calcio. Non ci penso tutti i giorni, ma penso che non lascerà mai la mia mente. Penso di dovermi divertire, vivere felicemente perché non sai mai cosa può accadere da un giorno all’altro”.

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