LIVE – Spalletti: “Faccio fatica a sopportare la squalifica. Siamo il mezzo per raggiungere la nostra felicità”

Alle 14:30, Luciano Spalletti parlerà in conferenza stampa alla vigilia di Napoli-Atalanta. Segui la conferenza live con MondoNapoli

Inizia la conferenza stampa

“Infortuni? Si fa bene, nel senso che si sceglie chi rimane. Quel che è fondamentale è essere uniti a protezione della squadra, che ha già dimostrato quanto ha a cuore questa maglia. Si vede quotidianamente in tutti gli allenamenti. Non c’è migliore occasione. Scherzando, a qualcuno che resta fuori dico: “Guarda che ti faccio giocare!” (ride, ndr). Ora capita l’occasione, e non c’è situazione più ideale di questa di vedere se ci si lascia spaventare o se si vuole trovare nuove energie e risorse. Quel che diventa fondamentale è avere ben impresso nella testa che noi siamo il mezzo per raggiungere la nostra felicità e quella di tutte le persone che ci sono vicino e ci vogliono bene. Per cui dobbiamo farlo vedere”.

Atalanta? Si passa da un eccesso all’altro. Si può stare al vostro fianco quanto volete, ma non siamo dei polli. Siamo partiti per degli obiettivi chiari, poi strada facendo vedremo che percorso fare. L’Atalanta è costruita bene. Quando si parla di rosa forte è perché dico che l’abbiamo. Sotto l’aspetto della copertura doppia ci sono di migliori di noi. Abbondiamo davanti ad esempio. Noi siamo apposto come rosa, ma ce ne sono di altre messe meglio. In questo caso, l’Atalanta è una rosa completa e messa bene. Possiamo metterli in difficoltà, in partita si vedrà se saremo dei passeggeri. E se lo sei della Dea, ti porta a sbattere dove vuole”.

“Stato d’animo? Sempre lo stesso. Sono convinto di avere una squadra con potenzialità, ma facciamo un passo alla volta. Faccio fatica a sopportare la squalifica, perché vengo cancellato dal mio mondo. Io vivo per fare l’allenatore e stare con la squadra. Poi c’è da fare una riflessione. Quando spendo del tempo a dire che comportamento dobbiamo avere, io chiedo di avere un certo comportamento e ai calciatori di non cedere alle provocazioni altrui, accettare un errore arbitrale. Quel che è successo è l’esemplificazione di ciò che non si deve fare. Perciò devo pagare la multa alla squadra. In questi casi la pago io a loro. Bisogna trattenersi anche davanti alle cose che ritieni ingiuste fare come loro. Perché il direttore di gara non ti viene a dire se hai sbagliato o no”.

“Infortuni? Succede così, queste tempistiche così ravvicinate sono un viaggio verso l’ignoto. Nemmeno il 2-0 ti mette al sicuro, perché con le 5 sostituzioni diventa un’altra partita. Noi siamo sotto tempesta, oltre agli infortuni c’è stato il Covid. Poi se ti tocca mettere calciatori che tornano dal Covid diventa difficile avere una risposta. Quindi si fa ancora più complimenti per la disponibilità”.

“Contro l’Atalanta sarebbe ideale vedere il Napoli visto con la Lazio. Avete sottovalutato la difficoltà? Abbiamo cercato di fare questo. Dobbiamo gestire la partita, perché potresti rischiare di essere sparpagliato. Se gestiranno molto il pallone si rischia di subire la loro qualità. Abbiamo tentato di farlo gli ultimi 20 minuti a Sassuolo. Non ci siamo riusciti. Bisogna sforzarsi di creare una controffensiva quando recuperi palla”.

“Post Sassuolo? Siamo ancora in grado di mandare in campo 16 calciatori, si può fare quello che si vuole anche se ci mancano il capitano e il comandante, abbiamo molti altri ufficiali dentro la squadra. C’è gente come Mertens, Di Lorenzo, Mario Rui, Ospina, Rrahmani che ormai è diventato un leader, Zielinski che è un po’ taciturno ma tosto quando gli si chiede di andare in campo per fare un certo tipo di lavoro. E gli altri, che sono stati appetiti sul mercato europeo. Abbiamo sottovalutato il finale di partita con il Sassuolo? Dovremo essere bravi a direzionare la partita sulle nostre qualità, non scontrandoci con le qualità dell’Atalanta. Questo farà la differenza. Non dovremo buttare il pallone ma giocarlo, i duelli li vincono loro. Ogni cosa passa dalla gestione di ogni singola cosa che fai quando hai la palla”.

Demme e Politano? Sono valutazioni da fare. Si guarderà alle condizioni scientifiche che abbiamo. E dare un’ulteriore indizio sulla formazione a Gasperini”.

“Avere la stessa atmosfera di domenica? Sarebbe fondamentale. Ho parlato con De Laurentiis. È disponibile a far sì che avvenga. Poi bisogna comportarsi bene perché bisogna saper prendere quelle cose che ci fanno avere un sostegno. Si sta lavorando per questo in società perché i calciatori hanno bisogno di questo”.

Juan Jesus e Mertens? Jesus lo conosco da tempo, si è fatto conoscere per le sue qualità e la persona che è. Poi ha esperienza e forza da vendere. È chiaro che farsi trovare pronto fa la differenza, ma lui ha tutte le caratteristiche per svolgere i compiti in maniera precisa. Mertens domani sarà il capitano, per cui dovrà indicarci la strada. Ditemi voi chi è Mertens. Io l’ho apprezzato da fuori, voi l’avete visto”.

“Squadre simili all’Atalanta come Torino e Verona? È come quando giochi a uomo. Questo modo di smanacchiare è perfetto pe runa press conference su come si gioca a uomo. Ti vengono a bacchettare in qualsiasi posto tu vada. Ogni tanto aiutare la squadra è il top. Sicuramente, dentro l’allenamento, lo smanacchio è perfetto. Ti aiuta nelle sfide individuali, perché poi vai più forte in un contesto di uomo, di chi capita nella tua zona. Loro in questo aspetto hanno dei vantaggi, poi la costituzione fisica la fa importante”

“La fase di nessuno di cui parlò? Secondo me un calcio di rinvio è una fase di nessuno. Quando lo batti non sai come vai a gestire il pallone. Anche con la rimessa laterale è la stessa cosa, non sai come finirà la gestione del pallone. Anche quello fisicamente più piccolo ha l’aggressività. Non conta la tua stazza, ma la forza in certe situazioni”.

Gasperini? Mi piace tutto di lui, lo conosco. È stato uno dei primi a partire da una strada diversa di gioco. Poi basta vedere dove ha portato l’Atalanta in questi anni”.

“Si gioca troppo nel calcio moderno? Bisogna trovare un po’ più spazio per permettere il recupero del muscolo nonché della testa. Siamo tutti lì col fiato sul collo dei calciatori, anche io posso diventare pressione per loro. Bisognerebbe avere la possibilità di avere ore extra in una giornata per permettere ai calciatori di recuperare, in questa complessità di date mi è capitato di non fargli fare niente, di giocare una partita dopo tre giorni senza aver fatto nulla. C’è anche il costo mentale dei viaggi, tra spostamenti e mezzi di trasporto. In Russia siamo stati un’ora in piedi a fare i check-in per uscire, poi ci mette il viaggio in aereo, poi il pullman. E quando torni sei spappolato. Sono queste però le capacità di una persona veramente forte a livello mentale, che ha una famiglia ma che crea un ordine tale da farlo ritrovare dopo tre giorni in grado di esprimere una prestazione. Ho avuto tanti calciatori in carriera, ma in questo caso ho a che fare con professionisti seri”

“Si sarebbe aspettato di trovarsi dove siete? Ogni partita è un viaggio verso l’ignoto, non so dove ci si può trovare o andare. È quello che ho ricordato ai calciatori. Gli ho ricordato quel che si è fatto e che non devono farselo ribaltare da nessuno. Aldilà degli spaventatori e dei tifosi di altre squadre che ribaltano situazioni buone. Dobbiamo continuare così, anche se qualcuno vuole metterci in una posizione diversa”.

“Il lavoro più importante è sulle gambe o sulla testa? I calciatori hanno molte soluzioni che poi sembrano essere accreditate a me. Non piace quando mettono uno psicologo vicino alla squadra, fa parte del mestiere dell’allenatore. Come si diceva, si rischia di andare a creare un fardello di roba nella testa ai calciatori che può diventare troppo”.

“L’Atalanta è favorita domani? Loro possono ambire allo scudetto come quelle del condominio che potevano farlo inizialmente. Non mi interessa di chi è favorito, mi riguarda che la mia squadra vinca la partita”.

“Dubbio Elmas o Demme? Non posso rispondere”. “Contro una squadra fisica serve qualità nel palleggio? Non cambia molto, è quel che abbiamo detto. Diventa fondamentale il settore centrale. Il palleggio deve fare la differenza perché anche loro sanno farlo e sanno mettersi nelle posizioni giuste”.

Ounas? È pronto. Mi è dispiaciuto della sua indisposizione. Se non si fosse fatto male Koulibaly sarebbe entrato. I tagli di Mario Rui e Di Lorenzo? Si fa così oggi, di prendere la posizone del mediano o di stare dentro, che equivale a prendere la posizione del mediano”.

Termina la conferenza stampa.

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