Gazzetta: “Torna il Napoli, tensione a San Siro. Il piano della Digos per evitare il peggio”

Il vestito elegante è pronto, San Siro si mette in ghingheri per la serata di gala. E visto che il numero degli invitati si annuncia piuttosto alto, servirà un’ altra stanza per contenerli tutti. Saranno circa 60mila gli spettatori che domani affolleranno il Meazza per Milan-Napoli, verrà aperto anche il terzo anello: gli ingredienti per la festa ci sono tutti, ma purtroppo i momenti che la precedono non sono sereni. Non possono esserlo, dopo quello che è accaduto un mese fa, nella notte di Santo Stefano in cui ha perso la vita Daniele Belardinelli, l’ ultrà nerazzurro (e del Varese) travolto da un Suv prima di Inter-Napoli. In ogni caso, non ci sono restrizioni per i tifosi napoletani che vorranno assistere alla partita: l’ ha annunciato mercoledì il ministro dell’ Interno Matteo Salvini, l’ ha ribadito ieri la questura di Milano. Che oggi emanerà l’ ordinanza sulle misure di sicurezza da adottare in vista del match, coi Carabinieri pronti a cooperare con la Polizia e a mettere uomini a disposizione per l’ ordine pubblico. IL VIAGGIO Ufficialmente, dunque, quella di domani sarà una gara normale, ma da parte delle forze dell’ ordine l’ attenzione sarà altissima. Filtrano pochissime informazioni, solo molta concentrazione. Un po’ per il precedente troppo fresco, un po’ perché si gioca ancora di sera, un po’ perché tradizionalmente i sostenitori del Napoli nei match a San Siro accorrono in massa. Saranno migliaia anche stavolta, quantificarli con sufficiente accuratezza non è possibile: realisticamente meno dei 10mila di cui s’ è parlato ieri, ma comunque tanti, e pronti a usare il Meazza come punto di raccolta della fede partenopea radicata nel Nord Italia. Ciò che più interessa la questura milanese, però, è il tifo organizzato. Dal capoluogo campano, oltre a chi si muoverà con mezzi propri, parte dei 3-400 ultrà delle curve A e B viaggerà in carovana. E la Digos di Napoli scorterà il convoglio fino al punto di «aggancio» con quella di Milano, per prevenire incidenti lungo il tragitto.

IN CITTà È ipotizzabile – senza però conferme ufficiali – che la sorveglianza milanese nei punti caldi venga intensificata («Dede» è morto durante gli scontri in via Novara e via fratelli Zoia, zona stadio). Dal canto suo, ieri il questore di Napoli Antonio De Jesu – parlando a Radio CRC – s’ è detto fiducioso che tutto fili liscio: «Forniremo al questore di Milano la visione informativa dei flussi, il resto dipende anche dalla buona volontà delle tifoserie. Lavoriamo per non vivere mai più un altro 26 dicembre». La festa, speriamo, ora può cominciare.

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