Hoy es el dia, direbbero con enfasi gli spagnoli, annunciando l’ attesissimo mezzogiorno di fuoco che andrà in scena oggi pomeriggio nella sede di Castel Volturno. Aurelio De Laurentiis e Maurizio Sarri si sono infatti dati appuntamento all’ ora di pranzo, intorno a un tavolo apparecchiato probabilmente per quattro (con le presenza dell’ amministratore delegato Andrea Chiavelli e del direttore sportivo Cristiano Giuntoli, nei ruoli di mediatori) nello spacco previsto tra le due sedute quotidiane d’ allenamento del mercoledì: propedeutiche alla partita di domenica al San Paolo contro il Crotone. La stagione non è ancora andata in archivio e gli azzurri ci tengono molto a raggiungere la quota siderale dei 91 punti, concludendo così nel migliore dei modi un campionato zeppo di record e applausi, nonostante lo scudetto sfumato in extremis. Ma il futuro incombe e per la società non c’ è più tempo da perdere, visto che bisogna cominciare al più presto a gettare le basi per un’ altra annata a tutto gas, possibilmente ancora più ambiziosa.
Il primo rebus da risolvere, naturalmente, è quello legato alla panchina. Per questo De Laurentiis ha chiesto a Sarri di venirgli un po’ incontro, anticipando almeno di qualche giorno il faccia a faccia della verità, che era previsto inizialmente per la prossima settimana. Ma c’ è anche un altro motivo, d’ opportunità: domani sera è infatti in programma la tradizionale cena di saluto con la squadra e sarebbe stato alquanto sgradevole per tutti sedersi a tavola in in clima di incertezza, per non dire di imbarazzo. È dunque interesse di entrambe le parti mettere le carte in tavola, venendo incontro pure alle aspettative e alla richiesta di un chiarimento definitivo che arriva ( specialmente attraverso i social) dai tifosi: la maggior parte dei quali si augura la conferma dell’ allenatore, capace di conquistare per il terzo anno di fila la qualificazione per la Champions League e di dare spettacolo con il suo gioco.
Ma trattenere Sarri, al di là delle schermaglie dialettiche un po’ enfatizzate dei giorni scorsi, è la priorità anche di De Laurentiis, che aveva del resto già fatto firmare a Sarri un contratto valido fino al 2020, nell’ estate di due anni fa. A imporre il vertice di oggi a Castel Volturno c’ è tuttavia la spada di Damocle della clausola rescissoria, che fino al 31 maggio permette al tecnico nato a Bagnoli di rescindere con 24 mesi di anticipo (al costo di 8 milioni) il suo legame con il Napoli. Al presidente non sono arrivate offerte concrete da parte di altre società, almeno per adesso. Qualche spiffero c’ è stato, però. Voci che sono trapelate prima da Londra ( sponda Chelsea, più che Arsenal) e poi dalla Germania, dove la ambita panchina del Borussia Dortmund è rimasta senza padrone. Sarri potrebbe dunque avvisare il Napoli di aver ricevuto qualche offerta, durante l’ incontro di oggi. Ma De Laurentiis ci tiene soprattutto a sapere quali sono le vere intenzioni del suo allenatore, che nelle ultime settimane ha lasciato intendere pubblicamente di essere propenso a congedarsi con due anni d’ anticipo, a prescindere dalle proposte ricevute e dal pagamento della clausola. « È meglio lasciarsi sul più bello, forse, che dirsi addio quando ci sono le difficoltà » . Parole dettate forse dallo stress del momento e al termine di una stagione molto logorante, con lo scudetto personel finale. O almeno è questo che si augura il presidente, che cercherà di scongiurare il divorzio.
De Laurentiis toccherà due tasti. A Sarri prometterà infatti un aumento del contratto fino a 4 milioni e una campagna adeguata di rafforzamento della squadra, con tre o quattro colpi (c’ è di nuovo la pista Vrsaliko) al massimo due cessioni. Solo in caso di rifiuto definitivo del tecnico saranno battute le altre piste: con le ambiziose candidature di Emery, Ancelotti e Conte. Sarà un mezzogiorno di fuoco.
Fonte: Repubblica