Sebastiano Luperto in un’intervista a Gianlucadimarzio.com si racconta:
Su Benitez:
“Credeva in me, mi portava quasi sempre in prima squadra a fine allenamento mi faceva restare in campo insieme ai suoi assistenti. Ho imparato tanto da lui”.
Sulla Supecoppa vina a Doah:
“Che gioia, quando si vince a Napoli è una festa incredibile. Mi ricordo che, all’ultimo rigore parato da Rafael a Doha, Andujar si avvicinò e mi sussurrò di godermi momenti del genere perché non capitano tutti i giorni”.
Sull’esordio in serie A contro il Milan.
“Mi sono alzato e ho fatto il riscaldamento a tremila”, poi l’ingresso al posto di David Lopezo “e tutto il San Paolo che mi applaude al primo pallone toccato. Brividi”.
Su Albiol e il gruppo del Napoli:
“Albiol è un uomo con valori importanti, firmerei per ripetere una carriera come la sua. Il gruppo azzurro è serio, coeso, capace di scherzare e di concentrarsi nel giro di un secondo”.
Su Sarri:
“Un maestro di calcio, che cura ogni dettaglio e che vuole la perfezione”. Luperto rivela che è stato Sarri a consigliargli di andare in prestito prima a Vercelli e poi oggi all’Empoli: “Vai in una squadra che gioca un calcio simile al nostro”.
Su Andreazzoli:
“Un allenatore molto preparato fa giocare da dietro, vuole una manovra elaborata. E’ una persona onesta e leale, che dal suo arrivo ha saputo esaltare le mie caratteristiche. E’ entrato nello spogliatoio il primo giorno e ci ha detto che bisogna raggiungere il nostro obiettivo. Poche parole e tanti fatti. Sto vivendo un campionato decisamente diverso rispetto a quello della passata stagione. Con la Pro Vercelli lottavo per la salvezza, qui per la promozione. Siamo cresciuti tanto dall’inizio, giriamo bene la palla e in pochi ci mettono in difficoltà sotto il piano del gioco”.
Sul primo meravglioso gol tra i professionisti la settimana scorsa:
“Quando vedo lo spazio e l’occasione, ci provo sempre”