Vir o mar quant è bello.
È indubbiamente una delle frasi più ispiratrici della canzone napoletana. Esprime e sposa con armonia e leggerezza la poesia di Napoli, baciata dal sole e innaffiata dal moto rilassante ed incantevole del mare. La finestra su Marechiaro ha sempre accesso fantasie, prose romantiche e magia. Oggi, prettamente in accezione calcistica, Napoli incorona un nuovo orizzonte nella propria storia pallonara. Hamsik si affaccia dallo scoglio “irraggiungibile” dei 115 gol realizzati da Maradona -non uno qualsiasi- e colora d’azzurro l’orizzonte con il sorpasso che vale la vittoria odierna sulla Sampdoria. La vista panoramica è da brividi, da brividi come le emozioni che sgorgano dal San Paolo tutto in piedi a tributare un figlio acquisito che, anno dopo anno, ha alzato la sua cresta fino a sfidare anche il D10S.
Il Napoli di capitan Hamsik vola e si tuffa leggiadro al comando della classifica anticipando le feste natalizie con tre struffoli ricchi del dolce miele del primato. Partita spigolosa, complessa soprattutto grazie ad errori banali ( Reina ed Hysaj, ndr) ma che con pazienza ed irruenza farcita da tecnica sopraffina risolve rimontando due volte.
Maradona resterà sempre un simbolo di un Napoli che per la prima volta riusciva a comandare il nord invadente ma, da oggi, al comando dei goleador non c’è più il suo nome. Non resta che cancellare adesso la parola scudetto connessa al Pibe de Oro e la storia sarà riscritta. Hamsik alza la cresta e svetta, ora tocca al Napoli svettare verso l’infinito ed oltre.
Da quella finestrella a Marekiaro manca lo sventolio orgoglioso del tricolore. Forse a maggio, chissà…
