Gazzetta: “Il Napoli si aggrappa al suo gioiello per uscire dalla crisi”

Il giorno dopo l’ uscita dalla Champions League, il Napoli è ancora qui: ci si allena prima e poi si parte per rientrare. Il gelo di Rotterdam è pungente, come le critiche che non hanno risparmiato nessuno per il primo obiettivo stagionale mancato. Dopo la Juve, anche il Feyenoord ha potuto esultare per aver battuto la squadra che sembrava la più spettacolare del momento. Il collettivo dei record e, adesso, dei rimpianti. Sì, il rimpianto di aver ritenuto secondaria, probabilmente, la Champions League, di aver fatto una scelta precisa: puntare dritto allo scudetto, mettendo da parte altre eventuali ambizioni. Così, il Napoli esce dall’ Europa che conta con uno score da fare arrossire: 2 gare vinte, tutte e due in casa, e 4 perse. Un rendimento che meriterebbe un approfondimento da parte di Sarri e della società.

MOMENTO CRITICO Lo è quello attuale. E per superarlo, l’ allenatore chiederà a Lorenzo Insigne il sacrificio di stringere i denti e ritornare protagonista dopo aver evitato la trasferta in Olanda per quel principio di pubalgia che lo tormenta, ormai, da un mese. L’ attaccante è rimasto a Castel Volturno, sta continuando il ciclo di terapie e, nel contempo, ha iniziato una preparazione differenziata: oggi pomeriggio, Sarri lo ritroverà al centro sportivo e insieme faranno il punto della situazione dopo aver sentito il parere di Alfonso De Nicola, il medico sociale. Nelle ultime ore è filtrato un po’ di ottimismo, non ancora sufficiente per dire che Insigne domenica contro la Fiorentina ci sarà. Lui vuole esserci, ma in questi casi la prudenza non è mai troppa. Dalla società non trapelano notizie sullo stato fisico del giocatore, si è fermi alla dichiarazione rilasciata da Sarri nel dopo partita, contro la Juve, quando l’ allenatore motivò la sostituzione del ragazzo con questo problema in zona pube.

SOFFERENZA MANCINA Non è affatto casuale che i problemi del Napoli siano iniziati con l’ infortunio di Faouzi Ghoulam e quello successivo di Lorenzo Insigne. Senza loro due, la fascia sinistra ha smesso di funzionare, il Napoli s’ è fermato proprio in quella parte di campo dove ha spesso saputo fare la differenza grazie alla presenza dei due: ci sarebbe anche Marek Hamisk, ma sul capitano andrebbe aperto un capitolo a parte per individuare i motivi della sua sempre più evidente involuzione. Senza le sovrapposizioni dell’ esterno algerino e senza il talento dell’ attaccante napoletano, la squadra sta evidenziando un calo strutturale, sta venendo meno anche in altri giocatori dello spessore di Mertens, Callejon, la cui astinenza preoccupa più di ogni altra cosa.

RECUPERO FORZATO Aggrappati a Insigne, dunque. In questi tre giorni che separano il Napoli dalla gara con la Fiorentina, si proverà il tutto per tutto per rimetterlo in sesto. Resta da capire in che condizioni sarà il giocatore che, da una settimana, svolge allenamenti leggeri, e se varrà la pena rischiarlo in un momento in cui il rilancio si fonda sul suo recupero. La squadra è stanca, s’ è visto anche a Rotterdam, al di là delle motivazioni che ha potuto trasmettere la partita. S’ è notato soprattutto nei movimenti degli attaccanti, meno veloci e, dunque, prevedibili per gli avversari. Oppure nella poca convinzione di Diawara, schierato in sostituzione di Jorginho. Domenica si saprà di più.

Fonte: Gazzetta dello Sport

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