CorSport: “Il Napoli va a ruba. Tra falso ed originale, quanti gadget in giro per la città”

Vanno a ruba. Sono i volti e i sorrisi del Napoli che vince e diverte, sono la faccia internazionale e l’ anima partenopea di un gruppo che conquista tutti, ma proprio tutti, tifosi azzurri doc e turisti stranieri che hanno voglia di portarsi un bel souvenir a casa, stanchi delle solite cianfrusaglie che ritrovi sempre uguali su e giù per lo Stivale. Mertens e Insigne, fenomenali in campo ma pure nelle vendite. Che si tratti di prodotti originali al cento per cento o dei falsi d’ autore che spuntano ancora in qualche bancarella di piazza Garibaldi, al mercato, nei vicoli ma pure in qualche chioschetto del centro, non c’ è dubbio: sono la 14 e la 24 le maglie più richieste. A parte la mitica 10, certo, ma quella è un’ altra storia. Perché il volto di Diego, come quello di Che Guevera, è icona mondiale e globale. E le repliche della sua maglia storica, quella degli anni Ottanta, sono ricercatissime, soprattutto dagli stranieri.

BANCARELLE. Prima di Napster, prima dei negozi on line, prima della musica in streaming, c’ era un modo empirico per capire chi fossero i cantanti più in voga del momento, senza aspettare le classifiche ufficiali: bastava farsi un giro tra le bancarelle, quelle delle musicassette (sono esistite davvero, lo diciamo per i più giovani) e poi dei cd “tarocchi”, per avere il polso della situazione. Una volta, roba degli anni Sessanta, c’ era anche chi incideva al volo delle cover su 45 giri dei pezzi di Sanremo e andava sul mercato prima del disco vero. Quell’ analisi di mercato spicciola vale ancora oggi per tutto ciò che riguarda il mondo Napoli. Il falso c’ è, gira an cora, forse però in modo meno sfacciato di una volta. Accanto, c’ è un mondo sospeso a metà tra l’ autentico e il “pezzotto”, come si dice da queste parti: “copia non conforme all’ originale”, c’ è scritto bello grosso sulle etichette, un falso che proprio falso non è, che si auto assolve e trova posto regolarmente nei negozi e nelle edicole che vendono un po’ di tutto. «Ci chiedono soprattutto Mertens e Insigne», ci raccontano in un chioschetto; «su dieci maglie stiamo lì, magari una o due sono ancora di Hamsik», ci spiegano in una traversa di via Toledo. C’ è chi strizza l’ occhio ai turisti, anche troppo: a via Depretis, all’ ombra del Maschio Angioino, alle spalle della maglia di Mertens spunta pure quaella bianconera di Higuain (proprio lui!) e una del Psg. Pazzesco… Ad ogni modo, vanno a ruba soprattutto le taglie piccole, quelle da bambino. E la sensazione è che, chi stampa quelle maglie, vada a colpo sicuro: per strada, insomma, non troverete mai una maglia di Allan, giusto per citare uno dei titolarissimi che piace al San Paolo ma la cui numero 5 sarebbe un po’ di nicchia, insomma.

STORE UFFICIALE. Invece una bella maglia di Allan, quella gialla, con tanto di autografo, fa bella mostra nel Kappa Store di via Chiaia. In centro è l’ unico negozio dedicato dove comprare l’ abbigliamento ufficiale del Napoli (si vende solo quello, non i pro dotti delle linee casual dello sponsor tecnico). Il club invece ha un suo negozio ufficiale alla Stazione Centrale. «Ma le maglie più richieste sono quelle, Mertens e Insigne, poi Hamsik, che è il capitano», ci spiegano. Qui è possibile personalizzare i kit gara in pochi minuti, e i numeri magici in vetta alla classifica sono sempre quelli lì, 14 e 24. Qui vengono a fare shopping anche i calciatori, quando hanno bisogno di un po’ di maglie da regalare.

GALLERIA. «La regalerò a mio figlio, si fa comprare maglie in tutto il mondo. Perché Insigne? E’ uno dei più forti del Napoli e a lui piace anche quando lo vede con l’ Italia», ci racconta Pavel, viene dalla Romania e mostra orgoglioso il suo acquisto. Nella galleria Umberto I, tra il San Carlo e Palazzo Reale, uno dei negozi sempre affollato di turisti è La Bancarella, dove si trovano i kit ufficiali da gioco del Napoli e molti gadget prodotti su licenza del club, ideali per piccoli regali. Come i portachiavi: di Insigne, Mertens e Hamsik, ovviamen te, come sbagliarsi? Sette euro e cinquanta per prenderli tutti e tre. «Comprano molto gli stranieri. E qui da noi passano spesso le comitive di slovacchi che vengono per Marek», ci spiega il titolare. Sveglie, tazze, orologi da muro, cuscini. Nell’ universo dei gadget trionfa la fantasia. E poi ci sono i classici, le statuine da presepe: in vetrina, Maradona. Semre più in alto di tutti. E da lassù sembra proteggere Marek, il capitano di oggi.

Fonte: Corriere dello Sport

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