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Napoli già lo amava ed apprezzava, ma quest’anno si è creato un feeling ancora più forte. Stiamo parlando di Dries Mertens, il folletto belga che possiamo considerare il miglior acquisto dell’anno, perché ha riscoperto una seconda giovinezza calcistica e soprattutto un ruolo inedito che per niente lo ha fatto sfigurare. Un napoletano nato per sbaglio in Belgio, così tanti lo hanno definito perché con il cuore e nel modo di giocare incarna perfettamente lo spirito partenopeo, garantendo sempre prestazioni importanti alla sua gente. Sua perché ormai la mano sul cuore non riesce a non metterla dopo ogni gol, si sente parte integrante di questa città, acquisendo la mentalità di un popolo che vive in modo viscerale il rapporto con il calcio. Lui lo sa, lo ha compreso e lo ha dimostrato anche nei momenti difficili. Da sempre in staffetta con Insigne, tante volte è stato preferito quest’ultimo perché girava voce che Dries fosse utile solo negli ultimi venti minuti. Smentiti tutti. Con Milik in infermeria e Gabbiadini fuori da ogni schema tattico di Sarri, ha ricopertoil difficile compito della prima punta, il finalizzatore fondamentale per il gioco del mister toscano.

Come normale che fosse, ci ha messo un po’ per carburare partendo poi in quinta e non fermandosi davanti a niente. Sente la porta, la percepisce da ogni angolatura, che parta da sinistra, da destra o dal centro. Mai gol banali, perché lui la tecnica ce l’ha sopraffina, come la voglia di sperimentare nuove reti. Il quarto gol contro il Torino ha ricordato ai più nostalgici un certo Diego Armando Maradona, quel pallonetto lungo che compagni, avversari e portiere possono solo vedere roteare in porta. Roba per pochi, pochissimi. Nessun paragona con El pibe de oro, ma l’amore fra lui e i partenopei è forte ugualmente. Mai una parola fuori posto, mai comportamenti sbagliati, ed anzi un esempio per tutti di professionalità e attaccamento alla maglia. Sempre roba per pochi. Le panchine a chi non vanno strette? Poi ad uno come lui che è sempre un vulcano in eruzione (altro sillogismo con questa terra) non ne parliamo. Ha, però, sempre rispettato ogni scelta perché il suo lavoro è fare e fare gol, non discutere le decisioni. A quasi 29 anni si è scoperto goleador e punta di diamante, con numeri nelle ultime giornate fuori dalla norma.

Sette gol in 2 gare, uno più bello dell’altro. Sembra che ogni volta si trovi a tu per tu con la porta non ci sia scampo per nessuno. La ciliegina sulla torta in questo periodo speciale sarà il rinnovo fino al 2021, per sancire nero su bianco che lui da Napoli non ha proprio intenzione di andarsene. Ciro (come goliardicamente lo chiama Pepe Reina) si gode il momento, i tifosi si godono le sue magie. Una nuova pelle per Mertens, che nonostante gli anni non smette mai di stupire.

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