Editoriale -La magia del gioco più bello in diretta mondiale

Liverpool-Borussia non è stata solo una partita di calcio. Il suo folle destino è  scritto già nel risultato: 4-3 per i Reds, ma non è tutto. Lo stesso epilogo di una partita storica, quella tra Italia e Germania Ovest, semifinale del campionato mondiale di calcio del 1970 che si tenne allo stadio Azteca di Città del Messico, ricordata come la Partita del secolo. E’ entrata agli onori della storia italiana e globale, ne hanno parlato tutti e continuano a farlo, dai nonni ai nipoti, ha emozionato e mosso i cuori pulsanti di milioni di italiani e di sportivi. Le emozioni che ha saputo suscitare sono state rappresentate anche in un film. Pensate un po’, tutto questo casino solo per una partita di calcio!

Ebbene sì, i tedeschi se la sono legata al dito, di quella scoppola fanno fatica anche solo a parlarne. Roba seria, da intrigo internazionale. La storia è piena  di partite di calcio epiche intrecciate all’emozione di un popolo, di un quartiere, di una città,  culminate nell’ esaltazione  straordinaria di un momento consegnato per sempre alla memoria.

Quella dello stadio Anfield di Liverpool era una partita valevole per l’accesso alle semifinali di Europa League, non ci si giocava di certo il passaggio alla finale di una Coppa Del Mondo. Era immaginabile aspettarsi solo una bella partita e nulla di più; invece si è consumato l’incantesimo che il gioco del calcio a volte sa offrire. Ci siamo sentiti tutti uniti, non solo spettatori ma anche attori di uno spettacolo grandioso, tra spalti, rettangolo di gioco e dinanzi ad uno schermo. La metafora inspiegabile del calcio è racchiusa nella voce strozzata in gola di Giuseppe Bergomi, commentatore Sky, capitano storico dell’Inter di qualche anno fa e campione del Mondo. Lo “Zio”, emozionato, come un bambino ha assistito inerme a quella assurda partita. Al termine non riusciva nemmeno a parlare. Questo è impossibile da spiegare ai profani del calcio, così come molti altri comportamenti che ci fanno restare attaccati sempre più a questo sport.

A questo impeto di amore non riusciamo a sottrarci, anche se calciopoli, le mazzette mondiali di blatteriana memoria, i passaporti falsi, le scommesse illecite, il doping e Moggiopoli fanno di tutto per minare.  Effettivamente tutte ciò demolirebbe anche il più intransigente dei romantici. Noi amanti del calcio non siamo solo questo, siamo molto di più. Il perchè non è dato saperlo, vano anche solo chiederselo.

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