Al Napoli aveva già debuttato qualche anno prima, precisamente il 20 settembre 2012 nella gara di Europa League contro gli svedesi dell’AIK.
La giovane età, l’inesperienza e la supremazia di Hamsik, il quale allora giocava nello stesso ruolo, concessero ad Omar El Kaddouri pochissimo spazio, collezionando totalmente 7 presenza e nemmeno un gol.
Il talento però c’era e si vedeva, così il club azzurro continuò a credere in lui affidandolo alle mani sicure di mister Ventura nella sua esperienza granata.
Grazie al prestito è riuscito a crescere, non solo tecnicamente, ma maturando altresì come uomo.
Il ritiro della scorsa estate a Dimaro è stato fondamentale per la sua permanenza. Una sorta di “provino” che lo ha consacrato, riuscendo a conquistare finanche Maurizio Sarri che, date le buone giocate, senza pensarci due volte ha deciso di tenerlo.
Una bella sorpresa, dunque, considerando l’apporto finora dato più come attaccante che come centrocampista/trequartista. E’ stato adattato come esterno, riuscendo a fare un buon lavoro su entrambe le fasce.
In campionato non è riuscito ancora ad andare a segno, ma sia in Europa League che in Coppa Italia, ha lasciato il proprio contributo. Nella prima competizione si è palesata la sua fama di assist-man con un gol all’attivo e 5 passaggi vincenti ai compagni; nella sfida contro il Verona del San Paolo è stato protagonista con una rete e un assist.
Non male, dunque, per il classe ’91 di origine marocchina.
Un futuro che lo vedrà ancora a lungo con questa maglia: “Vir Omar quant è bell” e Napoli si gode il suo nuovo gioiellino…
