Simone Verdi, un talento per ora davvero sfortunato

Era ormai guarito dall’infortunio muscolare che un mese fa lo mise KO in quel di Udine, ma Simone Verdi è incappato questa settimana in un nuovo stop che lo terrà ai box per un altro mese: lo si vedrà in campo direttamente nel 2019 (salvo un improbabile “recupero-lampo”). E, paradossalmente, gli è andata anche “bene”, visto che il 26enne attaccante temeva al momento dell’accaduto un infortunio ben più grave (la frattura del malleolo).

Un vero peccato comunque, perché l’ex Bologna sarebbe stato certamente titolare domenica contro il Chievo, rappresentando una preziosissima soluzione per mister Carlo Ancelotti. Re Carlo lo conosce da ragazzino, quando Verdi era considerato il talento più puro dei giovanissimi del Milan. Col tempo, quel ragazzo ha maturato grande duttilità tattica, potendo giocare sia a destra che sinistra grazie a una qualità che pochi calciatori possiedono: la capacità di usare indifferentemente sia il piede destro che quello mancino (l’anno scorso segnò su calcio di punizione al Cotone con entrambi i piedi).

Dopo il discusso “rifiuto” dello scorso mese di gennaio, Simone Verdi è stato poi acquistato a giugno per 25 milioni di euro, risultando il terzo acquisto più pagato della scorsa sessione di mercato degli azzurri (dopo Fabian e Meret). Un investimento importante, che sottolinea quanto la società di Aurelio De Laurentiis creda in questo ragazzo, fino ad ora davvero troppo penalizzato dagli infortuni per mostrare le sue grandi doti: per lui fino ad oggi solo un gol (al Torino) in appena 6 presenze (che nei fatti sono però 5, visto che a Udine uscì dal campo dopo un solo minuto di gioco).

Carlo Ancelotti conta su di lui come risorsa in più per il 2019, in cui il suo Napoli sarà ancora impegnato in tre competizioni (con l’obiettivo degli ottavi di Champions League a portata di mano).

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