EDITORIALE – Il Napoli è sospeso tra scollamenti interni e attese

Il campionato e l’annata del Napoli procedono. A guardare i numeri non sono neanche così male. In campionato gli azzurri sono a sette punti dalla Juventus con molte partite da disputare ed in Champions, nonostante uno scricchiolio casalingo sono primi nel girone e con alte possibilità di superamento del turno. Cosa dire dunque a guardare i numeri? Nulla di negativo o quasi, fatta eccezione per qualche crepa che l’asse Sarri-De Laurentiis ha evidenziato nell’arco di questi mesi. Nell’intervista rilasciata dal patron alla radio ufficiale pochissimi giorni fa, sono emersi numerosi spunti di riflessione. Come successo in estate dopo l’acquisto del croato Rog, il presidente ha dato dei consigli forse indesiderati o inaspettati a Sarri su come mettere la squadra in campo. Allora l’imprenditore cinematografico paventava un centrocampo a due o a tre a seconda degli avversari. Finora il giovane croato non ha giocato neppure un minuto ma si è dichiarato contento di essere a Napoli ed in attesa di essere chiamato in causa da Sarri. Il centrocampo, neanche a dirlo è stato sempre schierato a tre. Oggi l’oggetto del contendere verbale tra presidente ed allenatore è Manolo Gabbiadini che andrebbe schierato in un attacco diverso rispetto al solito. De Laurentiis caldeggia l’inserimento di un trequartista alle spalle delle due punte, modulo tattico tra l’altro già caro a Sarri in squadre da lui messe in campo. In questo modo secondo il presidente l’attaccante italiano avrebbe maggiore possibilità di esprimersi.  Altro spunto presidenziale è stato quello riguardante Hamsik da impiegare come ai tempi di Benitez qualche metro più avanti dietro le punte. Intanto appare chiaro che la società si stia muovendo alla ricerca di un attaccante. I profili ricercati rispondono al nome di Zaza, Pavoletti e Kalinic, tutti giocatori funzionali ai meccanismi di Sarri. Lo scollamento ideologico-programmatico tra i due personaggi alla guida del Napoli appare chiaro ma anche il rispetto di ciascuna posizione al punto che nella scelta dell’attaccante in estate (e presumibilmente anche ora sarà così) la società ha tenuto in cosiderazione i dettami di Sarri. Sospendiamo il giudizio ed attendiamo gli sviluppi su più fronti. Anzitutto, fino a gennaio quantomeno, l’apporto di Gabbiadini in fase realizzativa potrebbe migliorare. Il tecnico Sarri, dall’alto della sua esperienza ed intelligenza potrebbe mettere in pratica i consigli presidenziali e cambiare modulo. Potremmo vedere anche qualche elemento non utilizzato come Rog, tra i maggiori giovani del calcio europeo. In attesa di gennaio quindi, dell’arrivo pressochè certo di un altra punta e di avere una risposta a tutti questi quesiti. Prima di allora ogni giudizio risulterà intempestivo.

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