Rifiutato il ricorso per Higuain: quattro giornate di squalifica per lui!

Si, avete capito benissimo, quattro giornate di squalifica inflitte a Gonzalo Higuain. Nonostante la sentenza sia arrivata più di una settimana fa ci sentiamo di “correggere” il verdetto della Corte Sportiva d’Appello descrivendo ciò che il campo, effettivamente, ha mostrato. Il ritorno del Pipita contro la squadra capitolina ha riacceso il morale della squadra e della piazza e, anche se i sogni scudetto erano svaniti da un bel pezzo, una prova di forza nella capitale avrebbe garantito un gran finale di stagione proteggendo un secondo posto che sa di ambizioni d’Oltralpe.

 

Il Napoli, in effetti, gira bene. Se si esclude una prova incolore di Hamsik la squadra azzurra chiude bene gli spazi, in attacco Mertens riesce a garantire profondità e Callejon aiuta Hysaj in fase di copertura, mentre Koulibaly riesce a togliere spazio a Salah. Manca solo la rete del bomber per portare in vantaggio un Napoli meritevole ai danni di una Roma troppo attendista. Invece qualcosa va storto: Higuain dialoga con i compagni, li aiuta in fase di recupero palla, ma l’istinto del grande attaccante viene meno. Nel primo tempo riesce a beffare con una finta i due centrali romanisti, ma la sua blanda conclusione viene respinta da Szczesny in uscita. Per trovare un’altra occasione da gol bisogna aspettare il secondo tempo ma, nonostante un pasticcio difensivo dei padroni di casa, il numero nove azzurro non riesce a scrivere il suo nome sul tabellino dei marcatori. Questa azione è l’epilogo della partita di un Gonzalo poco incisivo, forse ancora “distratto” dalle vicende che hanno sconvolto la sua stagione in quel di Udine. Poca incisività anche dal punto di vista caratteriale quando, al primo quarto di gara, rischia tantissimo con una manata sul centrale romanista Manolas, poi costretto a lasciare il campo.

 

Un giocatore quindi, non ancora effettivamente tornato in campo, nonostante il ricorso vinto dalla società partenopea. Un trascinatore purtroppo venuto meno nel momento fondamentale, quando una sua giocata individuale avrebbe potuto risolvere una gara davvero ostica e impronosticabile. La vera lotta inizia adesso, dopo un 1-0 che sa di beffa e la mente che inevitabilmente ricorda i veleni della rete di Zaza, esattamente all’ultimo minuto di una gara indirizzata su un pari a reti bianche. La vera lotta per difendere ciò che con sudore e bel gioco si è racimolato fino ad ora inizia adesso e, contro l’Hellas Verona, Napoli avrà bisogno del suo condottiero. Per raggiungere, nelle ultime tre giornate, un obiettivo che la piazza spera sia solo rimandato.

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