Live MN – Mazzarri: “Contento di aver svolto questa settimana di ritiro. Il 4-3-3 l’ ho studiato ed approfondito. I giocatori devono pensare solo ad onorare la maglia, spero domani di avere il sostegno del pubblico”

    Dalla sala stampa Training Center di Castel Volturno si sta tenendo la conferenza stampa di Walter Mazzarri per presentare il match tra Napoli e Salernitana. Ecco quanto detto:

    Come sono stati questi giorni di ritiro e che effetto hanno avuto su di voi?

    Sono contento di aver fatto questa settimana di lavoro, si è lavorato bene e si è stati insieme. L’ho accettato e l’ho voluto con molta felicità. Io sono un allenatore a cui piace lavorare sul campo, preparare le partite con gli allenamenti e da quando sono arrivato c’era poco tempo per lavorare. Stando in hotel si fa un filmato in più, si sta di più sul campo, la prova poi come sempre è la partita vera. Se abbiamo lavorato bene, vedremo domani un Napoli diverso, più brillante. Per esempio con ill Monza avevamo fatto bene, è mancato solo il gol. C’erano grossi miglioramenti, ha stonato invece a Torino. Con il preparatore abbiamo fatto dei richiami forse un po’ più pesanti del dovuto e s’è vista una squadra che lanciava la palla, non giocava a calcio, facendo poche occasioni. Non mi è piaciuta, ma resto fiducioso di poter giocare come piace a noi”.

    Si è presentato come un nuovo Mazzarri, non c’è possibilità tatticamente di tornare all’antico?

    “Forse bisogna essere più precisi, per 23 anni di carriera ero già abbastanza formato ma venivo da Sampdoria e Reggina che puntavano a traguardi diversi, Napoli è una piazza importante e devi subire le pressioni. Quando io ero rampante e giovane facevo sbagli con voi della comunicazione, arrabbiandomi su cose che ora posso gestire meglio. Sull’aspetto tattico quando ho visto il Napoli , l’ho visto in maniera ancora più interessata e mi piaceva tantissimo. Il 4-3-3 me lo sono studiato, in entrambe le fasi, mi sono fatto una cultura tale che mi portò a dire che se mi chiamano, vado, e se vogliono un Napoli vicino a quello dell’anno scorso ci sono perché mi piace, servono i giocatori per un determinato modulo ed ora bisogna ragionare anche su quello, che differenze ci sono, come ci hanno studiato gli avversari. Ma io sono convinto che con i giocatori giusti questo modulo mi piace molto, come il 3-5-2 dell’epoca. Sono venuto perché ho studiato tanto il modulo del Napoli perché faceva il più bel calcio d’Europa”.

    Gara particolare, ti aspetti il sostegno del pubblico?

    Qualcuno mi aveva suggerito di non fare conferenza, ma io ci metto la faccia. Non venivo quando si vinceva, ma io l’ho sempre messa la faccia. Io non mi nascondo, è un momento particolare e perciò, chiedo un piccolo aiuto allo stadio. Non lo voglio per me che posso sopportare tutto, ma per la squadra, bisogna darle una mano fino al 95′. Poi alla fine è giusto fischiare se non si è contenti. Non ho dubbi che la gente aiuterà la squadra nelle difficoltà, però ci tenevo a lanciare quest’appello”.

    Domani tante assenze, si aspetta risposte anche sul mercato?

    Mi dicevano che sono lamentino, ora sto attento a parlare. Domani mancano 5-6 giocatori che c’erano a Bergamo. Questo non significa che chi giocherà non possa fare diversamente da Torino e si cerchi con più cattiveria il risultato. Altre considerazione fatele voi, io penso a far andare a mille chi ho a disposizione”.

    Quarto posto lontano?

    “Io non lo guardo più, ma mi dicono che siamo a 5 punti con tutto un girone da giocare. 

    Come si entra nella testa dei giocatori in un momento così difficile? Ci sono stati anche scontri tra agenti. 

    “Dico una cosa strana: ho goduto a stare in ritiro, almeno potevo vederli e parlargli. Quando sono arrivato erano tutti big-match e sto male quando si deve usare solo la lavagna. Agenti? Io tendo a parlare col giocatore, a farli allenare bene, poi siamo in mano ai procuratori ma loro devono staccare la testa e conta la maglia, aiutare il compagno, conta solo il Napoli. A Kvaratskhelia ed Osimhen quando tornerà, dirò le stesse cose. Quando si entra da quel cancello conta solo la maglia, il resto non mi interessa”.

    Mazzocchi avrebbe svegliato chi si è un po’ addormentato, disse. Poi sarà un Napoli diverso anche negli uomini?

    “Per la prima dico che forse era troppo svegli. Sulla seconda dico che è possibile, ma vedete quelli che ho a disposizione, non ho tantissime scelte. Vorrei vedere uno spirito diverso, a Torino, mi scuso perchè dovevo essere lì con loro nelle difficoltà, ma ero nel gabbiotto. Ma è già la seconda volta in 10, cambia tutto il tema gara, e non voglio più vedere cose del genere, al limite devono restare in 10 loro se ci provocano. Dobbiamo tornare a giocare meglio, imporre il gioco sul campo, devono farci vedere che ci tengono. Mi raccomanderò già per domani, anche perchè gli avversari si attaccano a tutto. E faccio l’ultimo appello agli arbitri: quelli di talento vanno tutelati, noi non dobbiamo reagire ma anche gli arbitri devono tutelare chi gioca a calcio”.

    Ha fatto presente alla squadra che non si trattava di un ritiro punitivo?

    “Quando sei il Napoli, vieni da una buona gara col Monza e sei sfortunato, vai a Torino e fai quella gara, devono essere i primi ad essere incavolati. Se capita un’occasione per lavorare dovrebbero essere contenti come me, per rispetto dei tifosi e devono prendere coscienza che sono messe nelle condizioni migliori anche se forse io e Pondrelli abbiamo caricato troppo. Ma il Napoli che ha vinto lo Scudetto è in una posizione non consona, è responsabile la società, l’allenatore, ma anche loro. Con un nuovo allenatore giusto lavorare di più. Tutti vogliono stare con le famiglie, non piacciono manco a me, ma in alcuni momenti servono sacrifici”.

    Sente ancora la fiducia del presidente?

    “Non mi è mai interessato, fino a quando sarò qui motiverò la squadra per vincere. Farò di tutto per questo, se non vinco sto male per giorni, non mi pongo il problema”.

    Si sente l’assenza di Kim. Sui gol subiti al di là del mercato bisogna aspettarsi qualche cosa diversa?

    “Lo sanno tutti, era velocissimo, nei momenti di difficoltà partiva tutti ed aveva quella forza per ovviare. E’ evidente. Se fai un calcio così propositivo devi pensare che ogni tanto fai un errore e sui 45 metri devi avere quelle caratteristiche. E’ anche vero però, tanto è passato un po’ di tempo, che mi avevano contattato dal Messico, parlai con Lozano quando andò via dal Napoli. Era un giocatore importante, nel calcio moderno ci sono 5 cambi, i titolari non sono più 11, a Bergamo vincemmo col cambio di Elmas. Sono venuto perché ho visto il fermento della piazza, un po’ esperto lo sono dopo 23 anni, volevo dare un po’ di serenità ai tifosi che ci soffrono. Cerchiamo di vedere anche quello che ci può essere di positivo”.

    Il Napoli subisce molti gol di testa. Ci sarà spazio anche per Ostigard per il gioco aereo?

    “Io non ho preconcetti verso nessuno, quando fai gli 11 e ne hai 16 pensi alle caratteristiche, all’avversario, se ho fatto giocare chi ha giocato è perché li reputavo più adatti. Non dovrebbero esserci problemi, giocò con l’Inter e lasciai fuori Jesus. Sul gioco aereo un conto è offensivo, un altro difensivo. Per un difensore è più importante non prenderli, si marca a zona, ma nella zona c’è sempre l’uomo e si marca. Un conto che salti e fai gol come un attaccante, ma sono due cose diverse per un difensore. Se l’uomo ti sfila dietro, prendi gol anche se sei forte di testa”.

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