José Callejon ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de Il Mattino. Ecco le sue dichiarazioni:
Comincia il suo quinto anno: s’aspettava di restare cosi a lungo in azzurro e quanto vuole ancora rimanervi?
«Sono contento per questi quattro anni trascorsi a Napoli. Adesso parte il quinto: ormai mi sento di casa, mi sento napoletano. Sono felice di stare qui, ho ancora tre anni di contratto e spero di fare bene».
La prima amichevole: 17 gol, un Napoli già spettacolare: questo è davvero l’anno dello scudetto?
«Speriamo. È un obiettivo che penso abbiamo tutti in testa, ma è difficile perché si trovano squadre complicate da affrontare. Abbiamo cominciato bene e piano piano andremo lontano».
Come si fa a trasformare una squadra bella come il Napoli in una squadra bella e vincente?
«Penso che siamo sulla strada giusta: l’anno scorso abbiamo giocato tante partite belle e conquistato tanti punti. Però ancora mancano delle piccole cose che dobbiamo sfruttare meglio e bisogna curare bene i dettagli che fanno la differenza e ti portano a vincere qualcosa».
Quali sono questi dettagli da migliorare?
«Essere più concentrati e attenti a tutte le giocate, sulle palle inattive ad esempio: sono tutte queste cose che ti portano via i punti che alla fine mancano».
Sarri come ha migliorato il Napoli?
«Dal primo giorno che è arrivato aveva nella sua testa quello che voleva e doveva fare per noi: è stato un lavoro duro e importante, noi ce l’abbiamo messa tutta per rendere bene come stiamo facendo e speriamo di esprimerci ancora meglio».
E come ha migliorato lei personalmente?
«Mi ha migliorato su tutto. Tatticamente tanto perché lui lavora molto su questo ed è stato importante l’aspetto personale perché è un uomo che va sempre dritto, faccia a faccia, e ti dice quello che pensa: questo è apprezzato da me e dagli altri giocatori».
Sarri ha detto che grazie a Benitez a Napoli sono arrivati tanti campioni: anche lei è venuto qui per Rafa?
«Sì, anch’io sono arrivato qui per Rafa e anche altri calciatori che sono ancora qui».
Del Real Madrid le manca qualcosa?
«Il Real Madrid è stato casa mia, sono andato via dal mio paese che avevo 14 anni e sono rimasto lì sette anni nel settore giovanile e due in prima squadra. Sono stato tanto tempo lì ed è normale che mi manchi».
La pensa come il presidente De Laurentiis che se il Napoli si fosse trovato in finale Champions al posto della Juve non avrebbe preso 4 gol dal Real?
«Questo non si sa. Il Real è l’attuale detentrice della Champions, ha una bellissima squadra molto difficile da affrontare, con tanti giocatori forti».
Cosa pensa del momento di Reina: lo ritiene un intoccabile?
«Per me si, al cento per cento. Ha un carattere molto speciale, nello spogliatoio e in campo è un leader: in ogni squadra lo vorrei sempre con me».
Quale sarà la squadra da battere nella prossima stagione?
«Più di una sicuramente, perché tutte stanno facendo un grande mercato e ci saranno formazioni veramente forti da affrontare. Ma dobbiamo pensare solo a noi stessi perché stiamo facendo un bel lavoro e l’anno scorso abbiamo finito bene».
Indichi una prima rivale: sempre la Juve?
«Sì, sempre la Juve perché sono tanti anni che vince lo scudetto. E poi le altre: il Milan si sta rinforzando bene, c’è l’Inter, c’è la Fiorentina».
E la Roma che per ora sta cedendo diverse pedine?
«Anche la Roma, sta andando via qualche giocatore importante ma sicuramente ne compreranno qualche altro forte per andare a puntare sulla Champions e lo scudetto».
È arrivato Ounas, Sarri lo utilizza da vice Callejon: sente di avere per la prima volta un’alternativa davvero importante o servirà per farle tirare il fiato?
«Io come tutti voglio sempre giocare, è vero però che ci sono tante partite nell’arco della stagione e si deve recuperare bene per essere sempre al cento per cento. È arrivato Adan che si è integrato bene e sta facendo vedere già belle cose: speriamo che anche lui abbia spazio».
Ha mai parlato con Higuain di quanto avrebbe detto il fratello e cioè che Gonzalo non volesse più giocare con lei?
«No, non ne ho parlato».
Il primo appuntamento è il preliminare di Champions League di metà agosto: quali insidie nasconde?
«Per noi sarà come una finale, dobbiamo stare attenti, lavorare al massimo e arrivare al cento per cento per passare i preliminari perché queste due partite valgono tanto: vogliamo andare in Champions e fare ancora bene in Europa. Sono pericolose perché sono le prime due partite e perché rischi di affrontare un avversario difficile. Noi stiamo lavorando bene e siamo fiduciosi perché abbiamo una squadra forte e pensiamo di passare».
Come giudica la crescita di Insigne: ritiene che in questo momento sia il calciatore italiano più forte?
«È uno dei più forti. Dal giorno che sono arrivato è cresciuto tanto e forse adesso vive il suo momento migliore e ne deve approfittare: siamo contenti di quello che sta facendo e speriamo continui così».
Lo ritroverà in Spagna-Italia?
«Lui ci sarà sicuramente, io lo spero».
E Italia-Spagna come l’immagina?
«Sarà dura»
Per chi?
«Per tutte e due per quello che si è visto a Torino: sarà una partita importante, entrambe dovranno provare a vincere. E sarà una partita molto bella».