Higuain Vs Cavani, il confronto dopo i tre anni del Pipita al Napoli…

    Higuain o Cavani? Da tre anni molti tifosi azzurri si sono chiesti questa domanda. Le risposte, molto probabilmente, sono cambiate dall’anno scorso ad oggi. Dopo i rigori sbagliati con la Lazio, sembrava non esserci paragoni: vince Cavani. Ma i più fedeli all’argentino non hanno mollato e hanno sostenuto l’ex Real Madrid. Ad oggi i due cannonieri hanno giocato lo stesso numero di stagioni a Napoli, e tre anni dopo l’addio del Matador, è arrivato il momento del confronto tra i due bomber.

    I GOL IN AZZURRO – A conti fatti l’attaccante del Paris Saint Germain vince. Le presenze sono a favore di Higuain (146 a 138) ma i gol dell’uruguayano sono di più (104 a 91). Anche le reti europee sono di più quelle del Matador che in 25 partite ha segnato 19 volte; il Pipita, a sua volta, in 30 partite è andato in gol “solo” 15 volte. Punto a Cavani

    PRESTAZIONI – Un attaccante si vede solo dai gol? Non nel calcio moderno… E allora entrano in gioco anche gli assist. Non c’è bisogno nemmeno di contarli, perché nell’ultima stagione a Napoli, l’ex Palermo mise alla casella assist un incredibile zero, e considerando che anche quella di Mazzarri era una squadra che andava spesso in gol sono pochi, anzi nulli. Il Pipita oltre agli assist, concede alla squadra più spazi, e premia gli inserimenti dei suoi compagni. Provate a chiedere a Callejon, Insigne e Mertens… Punto ad Higuain

    SQUADRE – Il triennio Mazzarri contro il biennio di Benitez insieme al primo anno di Sarri. Tre squadre diverse completamente per interpretazione di gioco. La squadra del Matador era sicuramente molto più debole delle ultime due versioni del Napoli. Non tanto in attacco dove c’era un tridente con Lavezzi, Hamsik e appunto Cavani, ma i restanti otto non erano a livello di chi oggi scende in campo. Higuain però si è dovuto adattare a schemi diversi dei due allenatori. Inoltre la squadra di Mazzarri giocava per Cavani, quella di Benitez prediligeva il gioco di squadra, quella di Sarri premia chi gioca come prima punta, ma anche gli esterni d’attacco. Pareggio.

    TROFEI – Cavani è riuscito a portare a casa solo una Coppa Italia, mentre Higuain vince una Coppa Italia e una Supercoppa italiana. Punto al Pipita

    AI GIORNI NOSTRI – L’ultimo anno dei due marcatori storici del Napoli la dice lunga sulla diversità delle stagioni vissute. Cavani gioca sotto l’ombra di quel fenomeno chiamato Zlatan Ibrahimovic e quindi gioca da esterno d’attacco. Questa potrebbe essere un scusante per l’ex azzurro, ma così non è. Cavani non ha convinto Blanc nelle sue partite da punta centrale, ed inoltre, in un campionato molto più facile rispetto a quello italiano, il Matador mette a segno, in tutte le competizioni giocate, 24 gol in 51 presenze. E’ quasi una media di un gol ogni due partite (19 reti in 31 presenze in campionato) anche se crescono gli assist, a quota 6, ma considerando il suo nuovo ruolo è anche logico. Gonzalo Higuain ha vissuto la sua miglior stagione della carriera. Sono calati gli assist decisivi, ma sono cresciuti i gol importanti. Sono 38 le reti in 42 presenze stagionali. Quattordici segnature in più per il Pipita con nove gare in meno rispetto al Matador, senza contare la difficoltà del campionato sicuramente maggiore e le partite di Europa League iniziate in panchina per l’argentino. Inoltre Higuain ha messo a segno 36 reti in Serie A, superando Nordahl, Cavani non ha mai raggiunto una cifra del genere.

    Nonostante il fattore Zlatan pesi molto sull’ultima sfida, Higuain vince. Non bastano i tanti gol segnati dall’attaccante del Paris Saint Germain, i trofei, i record battuti, gli assist e un maggior apporto di gol da parte di tutta la squadra tendono l’ago della bilancia in favore dell’argentino. Tre anni dopo l’addio del Matador, sembrava impossibile rimpiazzarlo. L’arrivo di un argentino ha sicuramente rinvigorito il popolo napoletano, ma solo nell’ultima stagione il Pipita è riuscito a far dimenticare, quello che è, ancora tutt’oggi, il secondo marcatore del Napoli di tutti i tempi…

    Ancora per poco.

     

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