Napoli – Rinnovo o separazione, cosa fare con Mertens?

La figura di Dries Mertens è venerata, idolatrata e amata da tutti i napoletani. Quando arrivò dal Psv nel lontanissimo 2013, sotto la gestione Benitez, nessuno avrebbe puntato o scommesso su quel ragazzo, che oltra al Belgio non aveva mai assaggiato. Piccolo di statura, veloce, con buon dribbling, però non c’erano le certezze e i requisiti per diventare un giocatore cardine della squadra, approda tra lo scettiscismo totale. Mertens fa capire di che pasta è fatto, inizia a timbrare il cartellino più volte, segnando per la prima volta in A contro la Fiorentina, il 30 ottobre, rete che si rivelerà decisiva perchè porta il Napoli sul 2 – 1. In occasione di un match contro la Sampdoria, il 6 gennaio del 2014, sigla la sua prima doppietta. Sempre nella stessa annata guadagna con gli azzurri il primo trofeo, la Coppa Italia, contro la Fiorentina. Mertens anche in questa occasione, propone la sua immagine di campione, nelle partite pesanti si accende. Nella finale segna il 3 – 1, il quale taglia le gambe ai viola. La prima annata partenopea si conclude con 11 reti in 33 partite. La prima rete europea, invece, viene realizzata nella fase a gironi di Europa League, in questo match sigla addirittura una doppietta. Col passare degli anni, il belga incanta una piazza che aspettava il suo figlio prediletto. Dai tempi di Maradona erano passati tanti campioni nessuno era rimasto, Mertens invece no, prende sulle spalle il Napoli e prova con tutte le forze a vincere qualcosa per i tifosi. La consacrazione giunge con la direzione del maestro Sarri. Milik si infortuna, all’attacco partenopeo manca un bomber di peso, capace di portare gol. Sarri sperimenta quindi Mertens da prima punta. I risultati? Eccezionali, da punta sembra trovarsi a suo agio, scalza le difese avversarie e fa magie con la palla tra i piedi. Nella stagione 2016- 17 perviene ad un bottino di 28 reti stagionali, sfiorando con le dita il titolo di capocannoniere. I disguidi e le divergenze allontanano Sarri da Napoli, il bomber ex Psv rimane fedelissimo alla schiera napoletana, tanto da guadagnarsi il soprannome “Ciro”. Gli anni passano, “Ciro” invecchia. Lui non è come tutti gli altri, lui è come il vino, più invecchia e più diventa pregiato. Segna a valanga comunque e il 25 febbraio del 2020, nel match casalingo contro il Barcellona, mette a referto il suo 121esimo gol in maglia azzurra, eguagliando un certo Marek Hamsik. Supera l’ex capitano partenopeo il 13 giugno nella semifinale di Coppa Italia, contro l’Inter. Dopo tanta fatica nel 2021 riesce a prolungare il contratto fino al 30 giugno del 2022. Giorno che purtroppo per i tifosi partenopei è quasi arrivato e che pone la società azzurra ad un bivio: continuare con Ciro oppure lasciarlo partire limitando il tutto a motivi di età? La dirigenza farà le sue scelte, se facessimo questo quesito a qualsiasi tifoso siamo sicuri che riceveremmo la stessa risposta; il re Dries Ciro Mertens, con 148 centri all’attivo con il Napoli, va rinnovato, perché quando un uomo di trasforma in leggenda non va minimizzato all’età.

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