José Maria Callejon: l’uomo dei record

La domenica per lui sta diventando una piacevole ossessione. Giocando e segnando José Maria Callejon si trova a tu per tu con una insostenibile voglia di record. Otto partite, sette gol. E cinque sono di fila. Davanti a lui, nelle statistiche del calcio azzurro, resta solo Maradona, capace, nella stagione 1987/88, di metter dentro il pallone per sei giornate consecutive (dalla 14 esima alla 19 esima giornata). Calletì è dunque a una partita dal primato. Dovesse far gol domani a Bergamo,raggiungerebbe l’ex Pibe de Oro. Dice lo spagnolo: “Per me queste storie non hanno molta importanza“. Possibile. E anche un po’ scontato.

Fatto sta che con questo avvio di campionato a pieni giri, Callejon ha contribuito a non far precipitare giù il Napoli mentre Hamsik e Higuain boccheggiavano in attesa del primo gol. Con quello realizzato al Verona si è preso il primo posto nella classifica dei bomber del campionato (mai nessuno spagnolo nella storia era arrivato così in alto in serie A) staccando Tevez e Honda e mettendo a segno la sua rete numero 27 (senza rigori) da quando è arrivato a Napoli.

D’altronde, per Benitez, è una sorta di amuleto. Se fa gol lui, il Napoli non perde mai. Nelle 25 partite in cui ha fatto gol (due sono le doppiette all’Atalanta in Coppa Italia e all’Inter otto giorni fa), il Napoli non ha mai perso: 21 vittorie e 4 pareggi.Uno spettacolo, insomma. Chissà, forse è una questione di carattere. E ce ne vuole molto per toccare il suolo napoletano senza barcollare neppure per un momento.

Guardando i numeri della storia del Napoli solo Careca negli ultimi 50 anni ha fatto meglio di lui, nell’88/89 (8 gol nelle prime 8 giornate). Sette gol, come lui, invece, li hanno realizzati Fonseca, Savoldi e Altafini. Il detentore del primato è Vinicio ma bisogna andare indietro nel tempo, all’autunno del 1955, per trovare la sua partenza a razzo (9 reti). Con lui non è mai finita, finché non è sfinito: spesso conclude le partite accasciato su se stesso come un sacco vuoto, ma in questo periodo dal sacco sta tirando fuori più gol del solito. Segna con una regolarità spaventosa. E in più, da vero uomo squadra, è incline a giocare anche lontano dall’area, cosa che fa in maniera ormai frequentissima. 65 presenze e 27 gol: Callejon ha tirato il carro in attesa degli altri, tenendo in orbita il Napoli. Più in alto delle speranze messe in circolo a inizio campionato.

Eppure, due estati fa, quando De Laurentiis annunciò l’acquisto dell’attaccante del Real Madrid, in pochi fecero festa. Callejon è arrivato a Napoli in mezzo a una curiosità un po’ distaccata. Josè, che pure era uno che con il Real aveva giocato la Champions e che Mourinho metteva in campo appena gli era possibile tra tanti fenomeni a disposizione, si è trovato costretto, ancora prima di muovere un passo, a dover correre in salita per dimostrare a tutti di non essere un bidone. E l’operazione può dirsi riuscita. Soprattutto per il Napoli: i sette milioni e mezzo investiti sullo spagnolo, hanno reso ventisette gol in campionato. La valutazione ipotetica di Callejon è schizzata a venti milioni mentre i tifosi riscoprono il primo spagnolo vero capace di fare la differenza in Italia.

È il più forte dopo Luisito Suarez, il timbro di Benitez. Suarez, l’architetto della grande Inter di Herrera fu il primo spagnolo a sbarcare in Italia, nel 1961. Peraltro, unico Pallone d’Oro di Spagna. Un anno dopo Luis del Sole e Joaquin Peirò arrivarono a Torino, il primo bianconero e il secondo granata. Grandi giocatori che in Italia fecero bene. Le frontiere si chiusero, e fino alla fine degli anni’80 di spagnoli non se ne videro. Dall’88 al ’90 ecco una tripletta prestigiosa: Victor Munoz (Sampdoria), Ricardo Gallego (Udinese) e Rafa Martin Vazquez (Torino). Un diluvio di flop spagnoli dai vari Amor a Farinos, da Tristan a José Maria. Dopo di lui il diluvio. Non ha fatto faville nemmeno Pep Guardiola, figurarsi De La Pena e Mendieta. Da un anno il cambio di tendenza: da Borja Valero a LlorenteCallejon e gli altri spagnoli del Napoli.

Fonte: Il Mattino

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