Cori razzisti, gli ultras della Lazio non ci stanno

Gli ululati deffiniti razzisti dal Giudice Sportivo sono costati caro alla Lazio che si è vista in un colpo solo chiusi sia la Curva Nord (2 turni) che i Distinti (1 turno) oltre alla sanzione pecuniaria di 65mila euro. Ma gli esponenti del tifo laziale non ci stanno e tramite un loro rappresentante, intervenuto ai microfoni di Radiosei 98.100, hanno fatto sapere il loro pensiero: “Non essendoci noi in quella curva ovviamente ora ci sono famiglie e bambini, come questa società preferiva da tempo. Non si dovevano più sentire cori contro Lotito o cori definiti razzisti, ma ieri è successo comunque. È diventata una cosa continua, allora non siamo solo noi. Quei cori non sono razzisti, come ben spiegato da Pioli. Nella Lazio ci sono tanti giocatori di colore, non si tratta di razzismo. Poi tanti si indignano per i soliti cori contro i napoletani, ma potrei elencare tanti cori contro di noi: non è sempre razzismo? Purtroppo pensano che chi rovina il calcio siamo noi tifosi, adesso che non ci siamo più a cosa si attaccheranno? Dicono di aver eliminato la parte violenta, eppure hanno preso due giornate di squalifica. Le istituzioni si dovrebbero svegliare. Lo stadio deve essere un luogo di culto e goliardia. Questa curva non si può disgregare così, qualcosa faremo. Saremo presenti prossimamente con qualche iniziativa. Riproporremo anche l’evento ‘Di Padre in Figlio“.

Articolo precedenteLazio, possibile il ricorso per la chiusura della Curva e dei Distinti
Articolo successivoAlfano: “Juventus-Napoli? Chiusura curva dolorosa ma necessaria”