Oggi Verona, questa sera Milano. Già terminato il buonismo “francese”?

La Federazione Gioco Calcio, ma tutto il movimento calcio in generale,  si è adoperata nel migliore dei modi in iniziative di sostegno e supporto sia verso le vittime della strage di Parigi sia verso l’intera nazione Francia. Ecco che l’esecuzione della “Marsigliese” (l’inno nazionale transalpino) è risultato essere un modo alquanto sensibile per far sentire la vicinanza di tutta la nazione Italia verso i cugini d’Oltralpe.

Ma sia oggi allo stadio Bentegodi di Verona, sia a Milano in occasione del posticipo tra Inter e Frosinone si è dovuto assistere all’ennesimo episodio di discriminazione territoriale verso Napoli ed i napoletani con cori divenuti ormai stucchevoli e fuori luogo e che hanno dimostrato, se mai ce ne fosse bisogno, l’incoerenza  oltre che l’ignoranza latente che pervade ormai da anni i nostri campi di calcio. Augurare un disastro naturale ad una popolazione (“Vesuvio lavali col fuoco”, il coro del Bentegodi) oppure rimembrare un’epidemia che causò migliaia di morti nella città partenopea (“Napoli colera”, il coro del Meazza) non stona maledettamente con tutte le belle parole ascoltate nelle ore successive ai tragici avvenimenti di Parigi?

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