Bicchiere mezzo pieno, mettiamola così

Un Napoli che spara, sì, ma a salve. Higuain e compagni si limitano a fare il minimo indispensabile. Un primo tempo quasi soporifero, povero di emozioni. Gli azzurri sembrano undici fantasmini: mai un’azione degna di nota, nè tantomeno un tiro verso la porta. Solo un grosso spavento, quando lo Sparta prende la traversa con un bel tiro da fuori e il capitano Lafata, sugli sviluppi della stessa azione, colpisce di testa da meno di tre metri puntando il mirino su Rafael e non verso la porta. Unica emozione nei primi 45 minuti. Diversa la situazione sugli spalti, dove i circa 16000 tifosi cechi danno spettacolo con splendide coreografie e cori  assordanti, riscaldando quella che è una serata gelida e cupa.

Nella ripresa quello che fa più notizia è la sostituzione di Higuain: entra Zapata. La musica non cambia, a parte una bella azione sprecata malamente da Jorginho e uno spunto personale di Hamsik  nel finale. Un match che ha regalato più sbadigli che emozioni. Probabilmente la spia del carburante era molto vicino alla riserva, visto che sono stati confermati quasi tutti gli uomini di domenica. Scelte obbligate visti gli infortuni di Mertens, Insigne e Michu lì davanti.

Ora però occorre ricaricare le pile: lunedì si va a casa della Sampdoria, una padrona di casa non molto accogliente visto che non regala nulla agli ospiti. E se il presidente Ferrero, con le sue performance, fa  divertire anche i tifosi azzurri, Mihajlovic non farà lo stesso. I doriani sono distanti solo ad una lunghezza dagli azzurri, chi l’avrebbe mai detto. Da tenere doppiamente d’occhio un certo Manolo Gabbiadini, da Koulibaly e compagni in campo e da Bigon in tribuna; e chissà che quest’ultimo non prenda posto proprio vicino ad Osti lunedì sera, per “parlargli meglio”, come direbbe il lupo a cappuccetto rosso.

In fin dei conti gli azzurri escono indenni da Praga, con la qualificazione in tasca e la concreta possibilità di passare il turno come prima della classe; Slovan Bratislava permettendo. Gli azzurri vedranno il bel sole di Napoli solo per poco: domenica si sale su un altro aereo, destinazione Genova. Al ritorno però il bicchiere deve essere tutto pieno. Non solo a metà.

 

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