Conte-Napoli, un matrimonio potenzialmente esplosivo. Perché il tecnico è la miglior scelta possibile 

Per tanti anni, Antonio Conte è stato uno dei principali avversari del Napoli. Sia da giocatore che da allenatore, ha sempre incarnato in sé un forte spirito vincente e finalizzato al conseguire la vittoria, in qualsiasi modo. Una filosofia opposta a quella partenopea, spesso più legata alla bellezza del tragitto che non a come questo si conclude. Tuttavia, tra due poli apparentemente opposti e in conflitto, c’è sempre stato un punto d’incontro: una di quelle condizioni che può rendere concreta anche l’unione più improbabile. 

Il Conte allenatore ha spesso prediletto piazze dove c’è da ricostruire e tornare ad alzare trofei. Ha così fatto ad una Juventus reduce da anni infelici, all’Inter ancora a secco dai tempi del triplete e ad un Chelsea che necessitava nuova linfa. Nel mezzo, un’esperienza in Nazionale che ha consegnato agli occhi degli italiani un gruppo non eccezionale tecnicamente, ma ricco di spirito. A Napoli invece, nonostante la volontà di vivere un bel percorso, c’è spesso pressione per la vittoria. In tanti ci hanno provato, in pochi ci sono riusciti. Per un maniaco del successo come il tecnico pugliese, una piazza come quella partenopea (dove c’è da riorganizzare) può essere lo stimolo definitivo. Sono presupposti che lasciano immaginare un rapporto potenzialmente appagante per entrambe le parti. Ma sarà davvero così?  

Nel corso degli anni, Conte si è affermato come una vera e propria garanzia per quanto riguarda l’andamento in campionato. Da quando è approdato alla Juventus, infatti, solo in un’occasione non ha conseguito la qualificazione alla Champions League (Chelsea 17/18, con il quale ha vinto la FA Cup nonostante un rapporto molto difficile a livello ambientale). Sono risultati molto importanti, che consentirebbero al Napoli di tornare immediatamente sulla cresta dell’onda, senza dover rifondare in maniera fin troppo rivoluzionaria. Parlare da subito di scudetto è forse una follia, ma è lecito fare un pensierino, visti i risultati storicamente conseguiti dall’allenatore.  

L’altro punto di forza dal punto di vista tecnico è che Conte adora la rosa del Napoli. Stando alle ultime voci, la sua intenzione è quella di ripartire da gran parte del gruppo attuale. Aspetto che consentirebbe di non dover ricostruire in maniera troppo radicale. Se le varie operazioni venissero effettuate con la giusta precisione, si potrebbe proseguire sulla strada di un rinnovamento graduale, e non immediato. La seconda opzione, infatti, potrebbe tenere la squadra lontana dai vertici in caso di alcuni errori, correndo così il rischio di venire fagocitati da nuove realtà che scavalcherebbero i partenopei. Inoltre, non c’è miglior allenatore per un gruppo sfiduciato e “inattivo” come quello del Napoli. 

D’altronde, un gruppo come quello azzurro non può certamente dimenticare come si gioca a calcio da un giorno all’altro. Non è una stagione negativa a cancellare il livello di un calciatore, specie se questo ha vinto lo scudetto nell’annata precedente. In uno spogliatoio appagato e sfiduciato, se così si può dire, una figura come quella di Conte può essere fondamentale per ricordare che la vittoria non può essere regalata, ma arriva dopo enormi sacrifici e tanto lavoro. Se poi ci sarà da cambiare, lo si farà, ma senza la pretesa di fare tutto in una o due sessioni di mercato.  

Le abilità del tecnico di trasformare un gruppo in una vera e propria legione sono ben note. Nella sua carriera, ha dimostrato di avere la capacità di rendere i suoi calciatori talmente compatti da far sì che il campo sia per loro un “terreno di guerra”. È Antonio Conte e il Napoli contro tutto e tutti, per vincere. Roba che, solo a leggerla, può far ingolosire qualsiasi tifoso. Immaginate cosa può generare in un calciatore. Svegliarsi e pensare ogni secondo a vincere, allenarsi duramente per farlo… Da questo punto di vista, ci sono le possibilità di riprendere in mano gran parte della squadra e di valorizzare chi magari ha bisogno di affermarsi, come Natan (potenzialmente un ottimo giocatore nel sistema contiano) o Michael Folorunsho. 

Tuttavia, è ancora presto per parlare di modulo. Che sia 3-4-3, 3-5-2 o addirittura una difesa a 4, c’è da aspettare per vedere come scenderà il Napoli. Conte è un allenatore intelligente e in grado di adattarsi al materiale a disposizione. Soprattutto, tornerà aggiornato e con l’idea di dover cambiare qualcosa del suo modo di essere. L’ultima esperienza al Tottenham ha lasciato qualche strascico poco felice, motivo per cui ha scelto di prendere una pausa prima di tornare ad allenare. Ciò che non cambierà, è il suo spirito e la sua capacità di trasmettere carattere ai calciatori. Ma, per quanto riguarda il campo, non è il momento di fare previsioni molto affrettate. 

Ciò che però sarà più curioso vedere, è il suo rapporto con la società. Aurelio De Laurentiis, tra le altre cose, ha permesso all’allenatore di portare con sé Gabriele Oriali come coordinatore dello staff tecnico. La sua figura, riconosciuta per l’enorme professionalità, sarà quella di un collante tra la società e il gruppo squadra. Una decisione che consentirà al tecnico di poter operare con più tranquillità e al patron di svolgere un ruolo più da “presidente” classico. Stando alle prime voci sul mercato, Conte ha anche dimostrato di avere buon feeling col nuovo Ds Giovanni Manna.  

Parlare fin da subito di un rapporto conflittuale tra il tecnico e la società è solo frutto della fantasia di qualcuno. Luciano Spalletti è arrivato a Napoli con la fama di sfascia-spogliatoio e dell’uomo in grado di litigare con chiunque. Nonostante queste premesse, ha vinto uno scudetto scolpendo il suo nome in quello della storia del Napoli. Certo, il finale della sua esperienza ha lasciato qualcuno con l’amaro in bocca, ma al momento del rapporto tra l’ex allenatore ed il presidente non si conosce ancora nulla di ufficiale o confermato. Senza queste voci, non si possono emettere sentenze sul rapporto.  

Sia Conte che ADL sanno con chi stanno per lavorare, e l’uno ha bisogno dell’altro. Il primo per poter gridare al mondo del calcio di non essere finito, il secondo per poter da subito ricostruire una squadra competitiva. Non c’è momento migliore per poter concretizzare questo matrimonio. In questo momento, l’allenatore salentino ha bisogno di scrollarsi di dosso la fama di “uomo conflittuale” (guarda caso, proprio come Spalletti). Napoli può essere la piazza ideale per lui, dove i suoi metodi possono divenire apprezzati ed esaltati. Aurelio invece, ha a disposizione un tesoretto da poter investire e la necessità di non poter più sbagliare, oltre che di cancellare la fama di “padre padrone”. 

Il matrimonio tra Antonio Conte e il Napoli parte con buone premesse, checché qualcuno possa raccontare il contrario, tra un allenatore disperato, senza offerte ed un presidente pronto a non lasciarlo lavorare come desidera. Tutta roba che lascia il tempo che trova, oltre a non essere frutto di fatti, ma dell’immaginazione. Ora però, è arrivato il momento di concretizzare, e di regalare ai tifosi una luna di miele indimenticabile. Prima, bisognerà attendere i risultati del calciomercato (che al momento è ancora molto approssimativo, e non potrebbe essere altrimenti). Poi, si passerà al rettangolo verde, lì dove Conte è uno dei più difficili da battere.  

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